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La differenza fra crisi e catastrofe

Planetoid crashing into primordial EarthAltra giornata campale sui mercati. Dopo i cali di ieri, anche oggi vince l’euforia: lo spread continua nel suo tracollo (sceso di quasi il 20% in due giorni – 100 punti circa).

Tutto bene? Ma neanche per l’anticamera del cervello.

È vero che il rendimento del BTP a due anni è sceso ben sotto il 6% (5,69%), ma stiamo calmi: nonostante tutto la curva dei rendimenti continua ad essere piatta fra 5 e 10 anni (entrambi a 6,45%).

Questo significa che continua l’alleggerimento delle tensioni, ma basta un nonnulla per far crollare il tutto.

Ieri Monti era premier in pectore? Oggi si allarga il fronte che vuole Lamberto Dini a Palazzo Chigi.

Qual è la differenza fra i due? Quella fra la crisi economica che si ritroverà a gestire Monti e la catastrofe che ci toccherà se arriva Dini. Quest’ultimo, infatti, ha ben poca credibilità da gestire in campo internazionale e sarà evidentemente ostaggio dei partiti, da cui proviene (si è fatto tutti gli schieramenti). Monti no: Monti sa cosa c’è da fare, perché deve fare l’ovvio e ha già messo in chiaro che non accetterà l’ombra dei ricatti, ed ha in mano il coltello adatto per farlo. Se ne va a Fiumicino e prende il primo aereo per Milano e lascia che Roma bruci in un incendio autoprodotto.

Basti pensare che il più forte supporter di Dini è la Lega Nord per capire la catastrofe incombente.

Non andiamo meglio dall’altra parte: a sinistra il governatore per hobby della Puglia, fra gli altri, chiede un governo a scadenza, con la garanzia che chi vince le elezioni in primavera farà quello che Monti voleva fare ma che non è riuscito a fare [risate registrate]. Non è riuscito per colpa di chi? Per colpa della politica: già me li immagino i parlamentari avvocati che alzano barricate per spezzare le gambe alla riforma della professione, e sono solo una delle caste nella Casta. E infatti me lo vedo un governo con Vendola e Di Pietro che fa la riforma delle pensioni che ci serve, perché come diceva Boldrin ieri sera, è assurdo che uno a 60 anni prenda di pensione tanti soldi quanto gli ultimi stipendi o quasi, senza magari avere più i figli a carico (figli che magari dovrebbero avere un sussidio di disoccupazione in primis, per cui riforma degli ammortizzatori sociali e del mercato del lavoro da fare contestualmente alle altre). In Italia si spende in pensioni il 15% del PIL, contro il 10% della Spagna, con storture inaccettabili.

Abbiamo persone che lavorano per vent’anni e stanno in pensione, se tutto va bene (per noi comuni mortali che paghiamo), per quaranta e persone che lavorano per quaranta e stanno in pensione per venti. Abbiamo persone che prendono X volte la pensione sociale e pensionati che fanno la fame. Abbiamo giovani che pagano i contributi per le pensioni X volte la pensione sociale e che riceveranno in cambio, forse, una pensione sociale.

Ma scherziamo? Questa è pura e semplice bramosia di potere sulla pelle del Paese da un tizio che vomita belle parole (con la zeppa) e a cui, alla fine della fiera, frega una sega del Paese.

Ci sono delle riforme da fare, riforme dolorose, e per una volta c’è un governo di destra (Monti è di destra) che le vuole, che le può e che le deve fare, senza dovere rendere conto a nessuno. Lo so che così si mortifica la democrazia, ma è quello che ci meritiamo dopo che per vent’anni la politica democraticamente eletta è rimasta immobile mentre il Paese non solo moriva, ma finiva in cancrena sotto i colpi di un migliaio di marchesi del Grillo. E noi popolo bue abbiamo osannato i nostri e mortificato i loro, continuando a votarli cristallizzando il Paese e noi stessi in un immenso stadio di calcio durante una partita che dura da vent’anni e ancora non finirà: noi tifavamo come cretini, mentre loro facevano il torello in mezzo al campo, tanto lo stipendio lo pigliavano lo stesso.

Per una volta c’è (si spera) un governo di destra che vuole mettere i conti in ordine e non un governo di destra come gli ultimi quattro berlusconiani che hanno costretto le sinistre a mandare al diavolo le riforme e un po’ di sana alternanza fra socialisti [non craxiani, per l’amordiddio] e conservatori per tenere a bada la spesa. Sono vent’anni che i governi Berlusconi sprecano e i governi di sinistra tassano e tagliano per coprire gli sprechi di quelli di prima (sicché poi non ci sono soldi per tutti e un Bertinotti o un Mastella fa cadere Prodi).

Vendola e Bersani lascino lavorare ‘sto governo di destra, ma di destra vera, non la destra sfascista berlusconiana e pensino, piuttosto, a dare vita a un programma di sinistra. Lascino lavorare Monti per il tempo che gli serve e se si saranno impegnati abbastanza a fare politica vera stravinceranno le elezioni e avranno fra le mani uno Stato migliore per fare cose di sinistra.

Ma se dobbiamo andare a votare con problemi irrisolti e poi dare il Paese in mano a chi, a tutt’oggi, è ancora il nulla assoluto e che scalcia solo per avere poltrone, allora non solo ci meritiamo il default, ma pure un asteroide che lasci un gigantesco buco a sud delle Alpi che ricordi al mondo che fine devono fare gli imbecilli.

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