Ma lo spread non doveva calare dopo le dimissioni di Berlusconi?
Peccato che quelle dimissioni non siano ancora arrivate. Per ora abbiamo solo una promessa di dimissioni dopo l’approvazione della legge di stabilità (la vecchia finanziaria). E credo che dopo vent’anni di promesse non mantenute, sappiamo benissimo qual è il valore della parola e dell’onore di Berlusconi: approfitterà di questi giorni per tentare un massiccio calciomercato. E non solo.
Soprattutto non sono arrivate le dimissioni di Berlusconi con appoggio a un governo tecnico di cui parlavo nell’articolo precedente: Berlusconi, se le dimissioni arriveranno (ovvero se il calciomercato fallisce), metterà in chiaro che o il governo lo guida lui, o lo guida un suo fantoccio oppure si va a votare. E in quest’ottica tenterà l’approvazione della legge di stabilità, tentando di forzare le opposizioni a non appoggiarlo e quindi per dichiararli “sabotatori della Patria”.
Perché i mercati crollano, dunque? Perché oggi di certo abbiamo solo una cosa: l’Italia è oggi governata da un Governo di minoranza, e lo sarà ancora per un po’ di tempo. Insomma, le dimissioni di Berlusconi avrebbero aperto una fase di instabilità (e quindi di scossoni fra spread, in attesa di capire l’esito delle consultazioni); invece oggi abbiamo instabilità senza dimissioni, con un governo che non solo non vuole governare, come da tre anni a oggi, ma che anche se volesse non potrebbe, per cui non c’è neppure la speranza che questa instabilità si risolverà a breve. Anzi, probabilmente il prossimo governo arriverà fra mesi!
E se c’è instabilità, c’è più rischio. E se c’è più rischio, che dovrebbero fare i mercati, se non vendere?
Aspettiamo di vedere il cammello delle dimissioni, poi ne riparliamo. Per me niente governo Monti e si va a votare, ma spero fortemente di sbagliarmi.