Premesso che non sta dicendo nulla di falso (almeno da quanto ho visto sinora, non ho intenzione di seguirlo per motivi che spiego fra un attimo), sta diffondendo informazioni già note a molti cittadini un po’ più informati della media. Il Parlamento, infatti, non è il covo dell’opacità, e tante cose sono ben presenti in atti ufficiali come il bilancio delle Camere: infatti, molte delle informazioni che sta divulgando sono già presenti in libri come il celebre “La Casta” di Stella e Rizzo e nei suoi sequel e imitazioni. Niente segreti della Casta, insomma, però un titolo del genere tira tanto.
Un esempio interessante: scrive oggi il Corriere della Sera:
Si legge dei barbieri (…) pagati, a detta dell’autore, 11 mila euro al mese
In verità questa cosa non è tanto “a detta dell’autore”. Il Corriere della Sera, quasi quattro anni fa, scriveva:
E poi ci sono i barbieri «che possono arrivare a guadagnare oltre 133 mila euro (11083 euro per 12 mensilità, ndTooby) lordi l’ anno
Ecco perché non lo seguo: perché se anche scrive cose non false, scrive cose che già so (in modo insopportabilmente sgrammaticato, tralasciando il fatto, se è vera la leggenda, che è stato un precario per 15 anni, sicché s’è incazzato dei privilegi solo fin quando ne ha goduto almeno l’ombra).
La questione dell’anonimato, sollevata da qualcuno, può avere motivo visto che parte della Casta è praticamente una Cosca, e comunque è un falso problema fin quando si tratta di informazioni vere (e mi fa ridere il fatto che a tirarla in ballo sia chi un minuto prima e un minuto dopo averla tirata in ballo è un megafan di Wikileaks, che fa dell’anonimato il proprio mestiere, ma vabbé, sono opinioni).
Se ritenete di non avere ancora abbastanza motivi per incazzarvi circa la casta, seguitelo pure, ma sappiate che leggendo i libri di cui sopra avrete tutte notizie senza congiuntivi sbagliati, perché ciò che dice non è nulla di nuovo.
In verità potrebbe essere anche un tizio che sta copiando proprio da quei libri e che non ha mai lavorato un giorno alla Camera. Altra ipotesi interessante è quella che Spidertruman ronzi intorno a Di Pietro (non nuovo a iniziative anonime anticasta come questa, e ormai esperto di viral marketing sul web).
Però bado alla sostanza, prima che alla forma. Ciò che Spidertruman ha detto sinora è vero e ben noto (ma la cautela è sempre necessaria quando non si danno fonti).
Cum grano salis è una locuzione che mi è sempre piaciuta.
UPDATE: il direttore riporta su DdC un altro esempio, quello dei furti ai danni degli onorevoli avvenuti all’interno di Montecitorio, già riportato in La Casta. QED.
Photo credits | United States Consumer Product Safety Commission [Public domain], via Wikimedia Commons (lo metto perché la cosa mi puzza)