Causa un po’ di trambusto, ho dimenticato di lanciare i miei endorsement. Sarò breve. Ho finito. No vabbé, cominciamo con un’osservazione sul quorum: la mia previsione è fra il 40 e il 45%. Perché: esiste un 20-30% che non vota comunque, facciamo un 25%. Ai NO infami basta che non voti un altro 25% ed è fatta. Considerando che i referendari per il sì (già cretini per non avere informato correttamente sui referendum, lasciando spazio solo agli slogan della mincxia) hanno politicizzato e continuano a politicizzare il voto, nonostante gli inviti a non farlo (Gilioli, parlo con te, solo per citarne uno), e per me sono un altro 20-30% di leghistiberlusconoidi. Alla fine, un po’ di gente che va al mare, un po’ di gente che ha matrimoni e feste varie fuori porta, diciamo un altro 5% che voterebbe ma ha di “meglio” da fare, arriviamo fra 45% e 65% di non partecipanti al voto, da cui la mia previsione spannometrica.
Quanto ai quesiti:
SCHEDA ROSSA (abrogazione dell’obbligo di procedura ad evidenza pubblica per l’assegnazione dei servizi pubblici locali)
NO, ma in fondo votare SÌ o scheda annullata (MAI lasciare schede bianche nell’urna) fa lo stesso: la gara pubblica (non solo per l’acqua, ma anche per gli altri servizi pubblici locali) si farà lo stesso perché così obbliga l’Europa e i privati se vinceranno vinceranno, dipenderà dai Comuni. Io preferisco il NO, perché ci sono troppi politici nell’acqua e li voglio föra da i ball subito, non quando avranno finito di mangiare alla scadenza della concessione. L’acqua resta pubblica in ogni caso.
SCHEDA GIALLA (abrogazione della norma che prevede la remunerazione del capitale investito per l’acqua)
NO, qui con convinzione categorica assoluta. Il 7% non è profitto, serve a ripagare chi investe, sia il privato che il pubblico, in termini di interessi passivi e di rischio (in altre parole al 7% va tolto il WACC, che per il settore è intorno al 6,5%: il profitto in media è di circa lo 0,5%). Che succede se vince il sì? Il rischio che si blocchino gli investimenti sia pubblici che privati, il che comporterà l’intervento del legislatore per sanare la scemenza causata da un referendum troppo tecnico per essere lasciato a milioni di italiani sapienti in altri campi, ma non in finanza aziendale. Dato che però il Legislatore sarà impegnato a salvare il Capo e i suoi bunga bunga, se ne riparlerà fra anni, durante i quali avremo acqua peggiore e/o maggiori tasse e/o minori servizi comunali, mentre gli evasori fiscali avranno acqua gratis alla faccia mia e alla faccia tua. Quindi NO arciconvinto, fermo restando che anche se vince il sì il 7% ritorna perché serve… come l’acqua.
Per altre info e riferimenti legislativi sui referendum sull’acqua e sulle bugie che vi sono state dette, andate a questa pagina riassuntiva e seguite i link proposti.
SCHEDA GRIGIA (nucleare generico)
Vecchio o nuovo quesito poco importa (e non lo dico a caso, lo dice la Consulta), dire SÌ significa dire NO al nucleare. E io sono per il SÌ, non perché sia contrario al nucleare (sarebbe una necessità), bensì per due motivi: i) noi italiani non siamo sicuri per il nucleare, fra mafia e cricche sono previsti 100 miliardi di investimenti che tradotto in tangentopolitese significa fra 200 e 300 miliardi per costruire centrali di cartone che il primo lupo cattivo che passa abbatterà con uno sbadiglio; ii) queste centrali, semmai si faranno, cosa cui non credo, saranno attive dal 2020-25 e saranno obsolete entro il 2030, visto che si prevede entro 10-15 anni il breakthrough (la svolta) nel settore delle energie rinnovabili, con eolico e solare che forniranno energia a un costo molto più conveniente di quello attuale (poi c’è il nucleare di quarta generazione e altre tecnologie e progetti che meriterebbero più investimenti del nucleare). Non va dimenticato che si sta formando una bolla dell’energia verde: ve la ricordate la bolla di internet di fine secolo scorso? Stessa cosa: la bolla è esplosa, però oggi abbiamo una rete estremamente evoluta rispetto a dieci anni fa, ugualmente sarà per l’energia verde, investimenti esagerati, crolli in borsa, ma grandi scoperte e invenzioni. Per cui SÌ al referendum sul nucleare perché non ha senso costruire centrali che saranno obsolete nel giro di pochi anni, ma che lasceranno scorie per secoli.
SCHEDA VERDE (legittimo impedimento)
SÌ, volete anche che vi spieghi perché?
Buon voto a tutti.