Ogni riferimento a fatti realmente accaduti non è casuale: è accaduto davvero!
Quelli che l’acqua è un dono di dio, cade dal cielo e siamo fatti del 65% di acqua. Quelli che vogliono pagare gli acquedotti con le poesie.
Quelli che «stai dicendo bugie: l’hai letto l’articolo 23 del decreto Ronchi?». Quelli che non sanno è che l’articolo è il 23-bis.
Quelli che l’acqua costa troppo. Quelli che non capiscono che prima si pagava troppo poco. E che comunque nel resto d’Europa si paga molto di più.
Quelli che «l’ha detto Marco Travaglio».
Quelli che il referendum è un segnale politico. Quelli che non capiscono che così non si arriva al quorum.
Quelli che «voto sì a quell’altra cosa qualunque essa sia». Quelli che non capiscono che il referendum ha effetti giuridici.
Quelli che sono convinti che il 7% sia profitto garantito. Quelli che come glielo spiego che cos’è il WACC?
Quelli che «voto 4 sì perché così me lo ricordo». Quelli che il popolo è sovrano, e si capisce perché siamo messi così male.
Quelli che «ma l’ha detto Marco Travaglio!»
Quelli che l’acqua va pagata con le tasse. Quelli che non capiscono che così s’incentiva lo spreco di un bene prezioso (per non parlare degli evasori).
Quelli che «da me i privati han fatto malissimo». Quelli che non sanno che la propria società dell’acqua è a maggioranza pubblica. Talvolta totalmente (in teoria e in pratica).
Quelli che l’acqua è un bene comune. Quelli che difendono l’acqua, bene comune col fazzoletto verde.
Quelli che l’acqua costa troppo, un’altra volta. Quelli che l’acqua costa ancora molto meno di quello che vale.
Quelli che «oh, ma sei tosto? L’HA DETTO MARCO TRAVAGLIO!» Oh, yeah?
Quelli che «ma qui dice che l’acqua andrà per forza ai privati». Quelli che non hanno idea di che significhi “regime transitorio”.
Quelli che leggono mezzo comma della legge. E poi ci fanno un cartello sbagliato a Ballarò.
Quelli che «se vinciamo l’acqua resta pubblica». Quelli che non sanno che le gare pubbliche si faranno lo stesso, che le società pubbliche e private potranno parteciparvi, e che l’acqua sempre pubblica resta, in ogni caso.
Quelli che sono contro le falsità e gli slogan. Quelli che fanno propaganda per il SÌ e sembrano il TG1.
Quelli che i referendum non li hanno mica capiti. Quelli che si informano e poi vanno a votare, qualunque sia quel voto.
Quelli che preferisco.
L’insuperabile originale.