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Arretrati vari (nostalgici della lira, Ungheria, referendum)

Hep-hep riotsPost di arretrati, ovvero bozze di articoli che non sono riuscito a completare per la cronica mancanza di tempo.

Chi vuol essere impoverito?

Tornano periodicamente i nostalgici della lira, secondo i quali il vecchio conio ci salverà dai danni che ha fatto il nuovo conio. Puxxanate: ben scrive Phastidio:

La lira, la carta igienica filigranata con cui il nostro paese distruggeva lo sviluppo della produttività ed alimentava l’inflazione.

Per decenni la lira è stata il paravento dietro il quale si è nascosta una classe dirigente incapace: le cose vanno male? “Svalutiamo la lira”, era la risposta, creando solo un’apparenza di benessere e mai affrontando la questione principale, e cioè quella di un Paese bloccato. Incapaci ieri, incapaci oggi i nostri governanti, vorrebbero creare finto benessere ritornando alla lira, ma, non avendo mai studiato una riga di economia, non possono sapere che ciò comporterebbe una bancarotta tripla per il Paese. Ragion per cui, se i nostalgici della lira amano l’Italia, bene farebbero a suicidarsi, visto che ci tengono tanto, invece di far morire pure noi.

Prepariamoci a tornare sui monti

In Ungheria hanno approvato una Costituzione fascista che sopprime gran parte dei più basilari principi democratici. Ma non è questo il problema, almeno per ora: il problema è che gli integralisti cattolici la approvano. Perché? Per due ragioni: la Costituzione inizia ricordando che Dio è bello. C’è poi un articolo che tutela la vita fin dal concepimento, ovvero rende radicalmente impossibile l’aborto. Al Papa non pareva vero, e subito a spellarsi le mani dagli applausi, e così pure i nostri cosiddetti centristi come Carlo Casini o Buttiglione (che poi centristi non sono, De Gasperi lo era, questi sono veri e propri fascisti). Tutto questo perché fra mostruosità degne del miglior nazismo ci sono due articoli che piacciono a loro? Ma scherziamo? Chiedo ai cattolici: voi approvereste le leggi razziali (la Costituzione d’Ungheria ne contiene un embrione, e già sono iniziati i pogrom anti-rom) in cambio di una legge contro l’aborto? Non posso pensare che due crimini facciano una ragione.

Furbetti e sovversivi del referendum

I referendum su nucleare e acqua vogliono abrogare delle leggi. Il governo ha intenzione di abrogare quelle leggi prima che le abroghi il referendum. In un Paese normale i comitati referendari griderebbero vittoria, senza nucleare e con acqua pubblica. E invece no, urlano al sabotaggio dell’unico referendum inutile, quello sul legittimo impedimento, non solo già smontato dalla Consulta, ma pure prossimo alla scadenza (ottobre, se non erro). Non è un gioco che mi piace perché è da sovversivi: ostinarsi a dare un significato politico al referendum andando oltre il suo stesso scopo va contro la Costituzione. La buona notizia (per i sovversivi) è che il governo non ha intenzione di abrogare quelle leggi, o meglio pare voglia abrogarne una collegata (la 99/09 in luogo della 112/08) solo per far spegnere l’allarme Fukushima, per poi ripartire, per cui, salvo sorprese, i referendum si faranno comunque. Ciò non toglie che lo spettacolo offerto sia stato disgustosamente populista ed esclusivamente pro domo sua. Vorrei vedere una politica con meno isteria, è possibile? Grazie, eh.

 

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