Vi propongo due interviste a due capi dell’esecutivo di due Paesi diversi.
Il primo è il seguente. In realtà non è l’intervista completa, ma un “supercut” contenente tutte le interruzioni che il giornalista fa all’intervistato. Sono ben 48: il presidente in questione non riuscirà a completare una frase in tutta l’intervista.
Nella seconda, invece, il giornalista è inginocchiato, le domande sembrano essere scritte in precedenza (non fatte sul momento) e le risposte sembrano passare su un gobbo, sicché il capo dell’esecutivo di questo Paese le legge senza problemi apparenti.
Il quiz è questo: in quale di questi due Paesi vi è libertà di stampa quasi completa e in quale, invece, da diversi anni vi sono gravi ferite alla libertà di stampa?
(Ci tengo a precisare: Bill O’Reilly, quello che intervista Obama, è della FOX, una televisione ultraconservatrice diretta da persone che o hanno fatto della menzogna la propria ragione di vita o hanno semplicemente limitate capacità mentali – qualche tempo fa mandarono in onda una cartina del Medio Oriente per mostrare dove si trovasse l’Egitto, e giù le risate -; ma il punto non è questo: il punto è che Obama sapeva benissimo che O’Reilly non l’avrebbe fatto parlare, che quell’intervista tutto era fuorché un’intervista, ma Obama, a differenza di un certo vecchio cacasotto arricchito, non ha gridato al complotto pluto-giudo-comunist-nazifascist, non si è alzato e se n’è andato come fece il vecchio cacasotto arricchito quando andò da Lucia Annunziata perché quest’ultima lo metteva in difficoltà e lo interrompeva, mentre lui voleva che la Annunziata si inginocchiasse.