Mi hanno regalato un televisore nuovo pochi giorni fa, e ieri sera, guardando Otto e Mezzo, ha rischiato seriamente di essere sfasciato. C’era Walter Veltroni che pontificava sulla sinistra, sul PD, sul riformismo, sul Paese.
Sia chiaro: il programma veltroniano, quello del Lingotto 2, ha delle idee che vanno approfondite, ma manca di analizzare un solo, semplice, piccolo punto.
E cioè che Veltroni dovrebbe sparire dalla circolazione a seguito di quello che ha combinato prima, durante e dopo le elezioni del 2008. Veltroni non ha ancora affrontato il fatto che se il PD e il centrosinistra sono dove sono, la colpa è primariamente sua e non l’ho ancora visto piegarsi carponi in tv a chiedere il perdono di chi l’ha votato alla segreteria, alle primarie e alle politiche, mentre, anzi, continuo a vederlo in giro come se nulla fosse. Detto in termini “politici”, Veltroni non ha ancora analizzato la sua disfatta, e questo è inaccettabile, perché chi non impara dai propri errori è destinato a ripeterli.
A voler essere buoni, Veltroni è un pessimo politico. A voler essere cattivi, Veltroni vuole ripetere l’esperienza del 2008, quando salvò un Berlusconi altrettanto morto politicamente parlando, visto che anche oggi, 2011, il premier non si sente troppo bene.
Per questo motivo io ritengo Veltroni un uomo politicamente morto che non può guidare alla vittoria un partito neppure alle elezioni condominiali di una villetta monofamiliare, per cui qualunque programma si proponga di portare avanti è destinato a diventare cadavere purulento, e con esso il partito che tale programma sostiene.
Con lui e con quell’altro fossile che risponde al nome di Minimo D’Alema (un altro cretino che resuscitò Berlusconi) non si vince da vent’anni e non vedo come queste mummie zoppe possano riuscirci vent’anni dopo.
Sono dei falliti, cerchiamo di prenderne coscienza.
(Poi penso al futuro, cioè a Renzi, e capisco la speranza, se non è morta pure lei, si sente poco bene).