Il tizio che ha fatto il servizio (( Definirlo giornalista è veramente troppo. )) parte in quarta dimostrando immediatamente di voler separare i fatti dalla notizia. Qui la notizia, infatti, è solo un’opinione, ovvero che Wikipedia è una brutta enciclopedia. Un’opinione come tale andrebbe rispettata, ma in questo caso si tratta di obiezioni comuni cui la comunità ha già risposto dalla notte dei tempi e che il “””giornalista””” si è ben guardato dal leggere. Pietro ha scritto l’articolo che volevo scrivere io: prendere parola per parola il servizio del TG5 e smentirlo. Si scopre così che il tizio mostra solo un lato della medaglia (non aumentano solo gli errori, ma anche le correzioni) o dice cose palesemente false (le voci temporaneamente protette dalla modifica sono pochissime). Rimando quindi al bravissimo Pietro per il debunking di questo sciatto servizio.
Io mi limito a raccontare due esperienze personali, una come utilizzatore, l’altro come editore (( Colui che “edita”, fa modifiche. )) dell’enciclopedia:
- Wikipedia bisogna saperla usare e prenderla che ciò che è. Io ho superato esami universitari e scritto la tesi di laurea grazie all’aiuto di Wikipedia, che mi è stata utile in casi diversi, ma non ho certo basato il mio studio su di essa, per un motivo molto semplice: io so (ogni pagina di Wikipedia si collega ad un disclaimer generale e altri avvertimenti) che Wikipedia non è attendibile, bensì verificabile, cosa ben diversa. Sono invece attendibili i miei testi universitari, e su di essi ho basato i miei studi; Wikipedia è stata utilissima per ripassare, per avere visioni d’insieme di argomenti complessi e per avere un input per approfondire (e ogni volta, in caso di dubbio, ho sempre verificato sui libri se avevo torto io o Wikipedia). Tutte cose che la pur attendibile cara vecchia enciclopedia non poteva farmi fare, perché troppo generalista e troppo breve: io ho scoperto Wikipedia proprio perché insoddisfatto dalle striminzite voci delle enciclopedie che usavo secoli fa. Per puro sfizio sono andato a farmi un giro su alcune voci di Encarta che mi sarebbero state utili nella stesura della tesi: ebbene, la brevità e l’inutilità di tali voci se comparate a quelle presenti su Wikipedia certamente non mi avrebbero aiutato a farmi prendere il punteggio massimo, come invece Wikipedia ha fatto. Gioco, partita, incontro, c’è un motivo se Encarta è morta e anche tante altre non si sentono tanto bene: il mondo è cambiato dai tempi di Diderot e d’Alembert e così anche gli studi, forse è il caso di cominciare a prendere atto del fatto che la vecchia enciclopedia è insufficiente nel mondo moderno (o forse sufficiente per i ragazzi delle scuole medie (( Chissà che licenza scolastica ha il caro vecchio “””giornalista”””, visto che trova sufficiente la vecchia enciclopedia… )) ;
- la seconda esperienza riguarda l’accusa di essere un’enciclopedia ideologizzata. È una grande ca*ata. Qualche giorno fa capitai per caso sulla voce di un famoso politico e banchiere, ciellino o qualcosa del genere. Era una voce scritta male, con inesattezze, senza fonti, senza foto, esteticamente un obbrobrio. A me i ciellini e robe simili, gente che usa la fede cattolica e l’ingenuità della gente per affari e potere, mi stanno proprio sulle…: potevo lasciarla così com’era, in fondo stavo solo facendo dei controlli casuali di routine per vedere se c’erano voci farlocche non individuate da altri utenti, quella non lo era, il tizio addirittura mi ripugna, sotto con la prossima. Invece no: la modifico eliminando le inesattezze, la sistemo, inserisco i template, addirittura aggiungo informazioni e mi metto a cercare fonti. Finisco persino per cercare un’immagine libera di questo tizio. Spreco tre quarti d’ora per fare questo lavoro, tre quarti d’ora che avrei potuto spendere per fare cose “ideologizzate” da bravo komunista piazzabombe mangiabambini come sovente mi definirebbero gli (ideologizzatissimi) house organ colleghi del TG5. Ho fatto un brutto lavoro? Giudicate voi: io ho trovato la pagina così e l’ho lasciata così.
Non sono l’unico fesso che fa cose come queste: chi non è dietro le quinte di questo straordinario progetto non può sapere quante volte un utente con una certa idea piantata in testa era ed è costretto a intervenire su voci relative a idee avverse o addirittura odiate per migliorare tali voci o salvarle dall’opera di un vandalo [ideologizzato]. Uno potrebbe pure lasciar perdere, ma con una comunità tanto vasta qualcun altro che interviene lo si trova sempre. Lo facciamo perché Wikipedia ci piace e desideriamo che parli di fatti, e forse è questo il motivo per il quale il TG5 ci odia tanto.
Parafrasando il Biondo ne “Il buono, il brutto e il cattivo”, dopo aver fatto una modifica ad una voce su Wikipedia, vado a dormire tranquillo perché il mio peggior nemico veglierà sulle mie modifiche e correggerà i miei eventuali errori. E io i suoi.
Quindi usatela e modificatela senza paura, purché lo facciate in modo consapevole e rispettiate almeno i pilastri. E guardate il TG5 solo se volete sapere come NON si fa giornalismo: a questi casi umani neppure Wikipedia può essere d’aiuto. (Avete letto la scemenza del giorno targata TGCom, altra testata Me*daset?)
E se vi avanza qualche spicciolo, magari aiutateci a mantenerla libera. 😉