Site icon Tooby

Pietre miliari del giornalismo italiano /45

Arrivo buon ultimo.

Il video riportato sopra è molto eloquente: Safiria Lecc(h)ese per l’impareggiabile Schifo Aperto riporta le stime del FMI della crescita italiana. La signora, che evidentemente è brava in altre cose fuorché giornalismo, economia e matematica, afferma che, dato che la crescita nel 2009 è stata di -5% e nel 2010 si stima essere dell’1%, in totale la crescita è del 6%, quasi come la Cina.

Miracolo.

Ovviamente è tutto falso: fatto 100 il PIL del 2008, una crescita del -5% significa che il PIL nel 2009 è sceso a 95; una crescita del 1% nel 2010 significa salire a 95,95, che significa una crescita negativa nei due anni considerati pari al 4% e poco più. Dando per buona (ma non lo sarà) la stima per il 2011, significa salire a 96,91, ovvero siamo ancora sotto del 3% (ovvero crescita a -3%) rispetto al 2008.

Per la cronaca, questi numeri sono molto peggiori rispetto a quelli dei nostri partner europei, che (a meno di ricadute in crisi) recupereranno la quota 100 del 2008 già fra 2011 e 2012, mentre l’Italia, proseguendo su questo percorso dell’1% l’anno (molto ottimistico, tra le altre cose) rischia di ritornare a 100 solo nel 2015. Già nel luglio 2009 affermavo questa cosa, e l’ho dovuta ribadire poche settimane fa: l’immobilismo di quello sforbiciatore folle che è Tremonti unito agli intrallazzi che hanno l’aria di un dirigismo per scopi privati (leggi: la cricca) non lasciano ben sperare che il lungo purgatorio sia più breve del previsto, bensì il contrario.

Mi auguro che ci sia un Ordine dei Giornalisti da qualche parte e inviti la signora a parlare di cose che sa (smalti per unghie, costumi da bagno, concorsi per cani, insomma le cose che occupano il 90% del tg) e il direttore del telegiornale ad affidare la pagina economica a qualcuno che abbia almeno la licenza media.

Sempre ammesso che la redazione di Schifo Aperto non abbia voluto leccare i piedi del suo datore di lavoro, che incidentalmente è anche presidente del consiglio.

Exit mobile version