Qualcuno ricorderà che Romani fu proposto già pochi giorni dopo le dimissioni di Scajola, ma ci sono voluti mesi per la nomina di questo signore. Perché?
Semplice: questi mesi sono serviti per smembrare il ministero dello Sviluppo economico. È rimasta in piedi solo la facciata del palazzo, il resto è stato smontato mattone su mattone e trasferito ad altri ministeri e dipartimenti, fornendo a Berlusconi nuove pedine per i suoi giochi di potere. Tempo fa dissi che lo stesso ministero sarebbe stata una grande pedina, ma alla fine si è preferito spezzettarlo per avere maggiori margini di manovra.
A che serve uno sviluppo economico così? A niente, almeno per noi cittadini (( In pratica restano le funzioni di controllo, peraltro svolte per la gran parte da authority semi-indipendenti, mentre vengono perduti gli strumenti per lo sviluppo (cioè i dindi, i soldi). )) . Serve però a Berlusconi: è il ministero dello Sviluppo che controlla i media. A fine anno, ad esempio, il ministro dovrà firmare il contratto di servizio della RAI, sarebbe stato troppo che a firmarlo fosse il proprietario della concorrenza.
Per questo, terminato il sacco di via Molise, Berlusconi ha finalmente nominato ministro Romani. Che lavorò per lui a Mediaset.
Come sempre, Silvio vince, l’Italia perde.