Finalmente Fini ha messo su internet il suo discorso, ho riportato i passaggi più importanti a mio avviso sul mio Twitter.
Fini ha detto cose che già sapevamo, e cioè che lui non ne sapeva niente, l’immobile è stato venduto dai responsabili di AN in buona fede ad un prezzo superiore a quello stimato, poiché era in condizioni fatiscenti, che trattandosi di Montecarlo le trattative fra e con società off-shore sono la regola, che quando è venuto a sapere che vi abitava il “cognato” ha avuto un’arrabbiatura colossale.
C’è di nuovo che ha prospettato le sue dimissioni nel caso in cui si scoprisse che Tulliani davvero è anche proprietario di quell’appartamento. La questione, a riguardo, resta aperta fin quando non salterà fuori il proprietario, è vero, ma va ricordato che non è Tulliani a dovere dimostrare di non esserlo, bensì di Libero e il Giornale dimostrare che lo è: l’inversione dell’onere della prova non può essere usata ad cazzum (ma d’altro canto, si tratta di giornali a forma di oggetto per il piacere di lei).
Non crede che dietro a tutto questo vi siano i servizi segreti, bensì faccendieri professionisti che, chissà come, riescono a pubblicare in tutto il globo una lettera confidenziale fra membri di un governo di una sperduta isoletta caraibica che si occupano di un appartamento di 50 metri quadri a Montecarlo, neanche si trattasse di una trattativa per traffico d’armi o di droga. Tutto questo ha il sapore di “caso Boffo”.
Infine Fini scende dalle nuvole e afferma che giornali e televisioni sono usati come strumenti di parte, e che così si distrugge la democrazia.
Insomma, benvenuto sul nostro pianeta, caro Fini: noi queste cose le diciamo da quindici anni.