La questione è semplice, molto semplice. Roberto Formigoni e Luca Zaia, in corsa per il centrodestra in Lombardia e Veneto, dicono sì al nucleare, ma non nelle loro regioni.
L’obiettivo della strategia è il seguente: da un lato, non far fare una figura di… ai capoccia a Roma (Berlusconi e Scajola, che il nucleare lo vogliono a tutti i costi per chissà quale motivo), dall’altro lato si vogliono tranquillizzare gli elettori, perché il ritorno al nucleare è un argomento altamente impopolare, e loro non vogliono certo perdere voti.
Questa è pura e semplice schizofrenia elettorale: una volta eletti, sia Formigoni che Zaia accetteranno tutte le centrali che il duo della morte Berlusconi-Scajola vorranno mettere in Lombardia e Veneto.
In fondo i cittadini, dopo le elezioni, cessano di avere importanza, e tutto ciò che conta è la lealtà politica al proprio capo (specialmente quando è un padrone potente come Berlusconi).