… Berlusconi è andata più o meno così. Berlusconi vide Di Pietro in tv, sempre in tribunale, sempre a parlare di corrotti e di tangenti. Silvio, allora, pensò che Di Pietro fosse uno dei maggiori imputati di Tangentopoli, dunque gli chiese di diventare ministro di Grazia e Giustizia, con l’intento di salvarlo dall’ingiusta persecuzione giudiziaria. Solo poi gli fecero notare che Tonino non era un imputato, bensì il pubblico ministero, addirittura onesto e incorruttibile. Berlusconi, per questo motivo, ne ebbe orrore e ci ripensò. Al suo posto come ministro della Giustizia propose poi Cesare Previti (corruttore pregiudicato). Adesso tutto quadra!