Domani la Corte Costituzionale sarà chiamata a giudicare la legge Alfano (nota come lodo, ma che non ha proprio niente del lodo). È probabile che saranno presenti solo 14 giudici su 15, il che rende plausibile pensare a tre possibili esiti: approvazione, bocciatura e rinvio a data da destinarsi. In ogni caso, l’Espresso dovrebbe curare una diretta dal Palazzo a partire dalle 9 del mattino (la decisione dovrebbe arrivare alle 9:30).
L’esito è quanto mai incerto. Non perché la legge non sia incostituzionale (come vedremo nel seguito dell’articolo), ma perché la decisione avrà forti caratteri politici, se pensiamo che l’unico beneficiario di questa norma (Silvio Berlusconi) e l’estensore della norma stessa (Angelino Alfano) sono amiconi di alcuni giudici costituzionali (ricordiamo come funziona per noi comuni mortali: se vai a cena con il tuo giudice, tu rischi di essere accusato di corruzione, mentre al giudice fanno un culo così), qualche dubbio viene. Aggiungiamo pure il fatto che la nota dell’avvocatura di Stato, che è chiamata a difendere la legge, in realtà ha finito per difendere l’imputato (Berlusconi), inviando un avvertimento alla Corte. Quindi la decisione avrà esagerati rilievi politici, che nulla hanno a che vedere con il fatto che la Consulta debba difendere la Costituzione, a prescindere dal colore.
Ma veniamo quindi all’elenco degli articoli della Costituzione che il lodo Alfano viola a mio avviso:
- Articolo 3: La legge è uguale per tutti. Se Tizio commette un reato, viene processato senza se e senza ma. Se Silvio commette lo stesso identico reato, non può essere processato finché è premier. La legge non è dunque uguale per tutti. Va rilevata un’altra cosa: il presidente del consiglio è un primus inter pares fra i ministri. Garantire l’immunità al premier ma non ai suoi pari è un’altra violazione dell’articolo tre, ossia: se il ministro X commette un reato, viene processato (in un certo modo); se Silvio commette lo stesso reato, non può essere processato finché è premier. Questa è la violazione più palese della Costituzione;
- Articolo 24: Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti. Se Tizio viene danneggiato da Caio, può chiedere e ottenere dal giudice di punire quest’ultimo. Se Tizio viene danneggiato da Silvio, quest’ultimo non può chiedere e ottenere dal giudice di punire quest’ultimo, finché Silvio resta premier;
- Articoli 68, 90 e 96, riguardanti le prerogative di parlamentari, PdR e premier. La legge Alfano modifica questi articoli (aggiungendo nuove prerogative), ma non può farlo in quanto legge ordinaria (quindi c’è pure una violazione dell’articolo 138);
- Articolo 111: Giusto processo. Tutti abbiamo diritto a vedere i nostri diritti (scusate il gioco) tutelati in modo corretto e soprattutto veloce. Come stabilito anche da convenzioni internazionali (e l’Italia spesso è stata condannata per questo motivo), un processo troppo lungo è un processo ingiusto. Un processo a carico di Silvio può essere bloccato da 5 a 12 anni (nel malaugurato caso in cui riuscisse a diventare presidente della Repubblica), e quindi riprendere. Un processo che rischia di durare vent’anni non è un giusto processo;
- Articolo 112: Il pubblico ministero ha l’obbligo di esercitare l’azione penale. La Costituzione non aggiunge altro, il che, collegato all’articolo 3, significa che il pubblico ministero ha l’obbligo di esercitare l’azione penale contro tutti. Il lodo Alfano pone eccezioni non previste dalla carta (trasformando l’articolo in “Il pubblico ministero ha l’obbligo di esercitare l’azione penale contro tutti tranne quattro”, cosa che, come già detto, una legge ordinaria non può fare).
Per il momento questi mi vengono in mente (in verità ci sarebbe pure una noticina sull’articolo 117 e una violazione addirittura dell’articolo 1, laddove si prevede che “La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”, ma sarebbe collegata ala violazione dell’articolo 138 di cui sopra).
Se avete obiezioni, critiche o volete suggerire altri articoli violati, questo spazio è a disposizione. 🙂 Mi raccomando, non fate le seguenti obiezioni:
- Un lodo Alfano è il minimo per la democrazia“, perché il lodo è talmente minimo che non esiste in nessuna democrazia del mondo (e dove lo è, è previsto per i re e i capi di Stato, cosa che Silvio non è);
- Il lodo Alfano corregge i difetti del lodo Schifani secondo i rilievi della Corte Costituzionale nel 2004 ed è quindi valido: è falso. Per motivi di economia processuale, la Consulta dichiarò incostituzionale il lodo Schifani in base ad un solo articolo della Costituzione, senza entrare nello specifico degli altri (in particolare lo bocciò in base all’articolo 24, ritenendo però leso il diritto alla difesa dell’alta carica dello Stato, e non degli altri attori del processo);
- Il Presidente della Repubblica ha autorizzato la presentazione del ddl alle Camere e lo ha firmato senza rilievi: è falso anche questo ed è collegato al punto precedente. Giorgio Napolitano si è limitato a rilevare che il lodo Alfano non violava l’articolo 24 della Costituzione, ossia correggeva il difetto del lodo Schifani. Cosa poi io pensi su Napolitano quando firma le leggi, è già noto.