Barack Obama ha deciso di riconfermare Ben Bernanke a capo della Federal Reserve. Diciamo che è stato costretto dalla circostanza: sono abbastanza sicuro che Obama avesse una gran voglia di nominare un suo consulente per quella carica e non un repubblicano quale Bernanke, scelto da George W. Bush nel 2005. Due, per me, i motivi che hanno portato alla decisione: Bernanke è probabilmente il più esperto della Grande Depressione, e quindi è l’uomo giusto al posto giusto, anche se lui stesso, come ha fatto notare Obama, mai si sarebbe aspettato di ritrovarsi ad affrontare una situazione simile a quella che Ben aveva studiato solo nella teoria. Senza contare il fatto che Bernanke ha dimostrato un’indubbia fantasia (basti ricordare l’episodio dell’elicottero) e una grande forza di volontà per creare le condizioni per una collaborazione fra le banche centrali mondiali per affrontare in modo coordinato una crisi globale. In altre condizioni probabilmente questa collaborazione non sarebbe mai avvenuta, visto che gli USA si sarebbero chiusi nel protezionismo.
Il secondo motivo è più pratico: sostituire in corsa Bernanke avrebbe significato “sorry, we must be mistaken”, ci siamo sbagliati a confondere, abbiamo affrontato male la crisi, ricominciamo tutto da capo, con un certo crollo delle aspettative, della fiducia, delle borse e quindi la dissoluzione dei germogli della ripresa di questi mesi.
Di seguito il mio articolo per Wikinotizie:
Il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha annunciato martedì la sua intenzione di nominare Ben Bernanke per un secondo mandato quale presidente della Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti. Lo ha reso noto lo stesso presidente Obama a Martha’s Vineyard in Massachusetts, dove sta trascorrendo le sue vacanze.
«L’uomo al mio fianco, Ben Bernanke, – ha affermato Obama – ha guidato la Fed attraverso una delle peggiori crisi finanziarie che questa nazione e il mondo intero abbiano mai affrontato. Sebbene esperto delle cause della Grande Depressione, sono sicuro che Ben non avrebbe mai immaginato di essere parte della squadra che avrebbe dovuto prevenirne un’altra. Ma grazie al suo background, al suo temperamento, al suo coraggio e alla sua creatività, è stato esattamente ciò che ha contribuito a fare. E per questo ho deciso di proporlo per un secondo mandato quale presidente della Federal Reserve».
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