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Il regime al contrattacco fallito: le notizie di TGCOM

Se si volesse disegnare lo stato dell’informazione di regime, basta guardare TGCOM, le notizie in pochi secondi che Mediaset infila in mezzo ai film.

Poco fa ho sentito questa notizia:

Il Giornale rivela che i giornalisti di la Repubblica avrebbero offerto soldi per un’intervista a Laura del Grande Fratello per incastrare Silvio Berlusconi. Intanto Gino, il fidanzato di Noemi, chiede scusa.

  1. Per quanto riguarda l’intervista, i giornalisti de L’Espresso hanno subodorato la trappola e hanno registrato tutte le chiamate: un’agenzia li ha contattati e ha chiesto soldi per un’intervista, ricevendo il no del giornalista. Pronta pure la querela;
  2. Quanto alle scuse di Gino, l’articolo è questo. Nessuno e dico nessuno parla del corpo dell’articolo: Gino non ritratta un bel niente, anzi ribadisce di avere detto la verità e di non essere stato pagato per questo. Si scusa solo di aver creato il casino (probabilmente spinto dalle minacce di querela da parte di Nicolò Ghedini e di Elio Letizia), ma non ritratta. Non ritratta.

Due evidenti falsità, smentite da ore, che però TGCOM, altro house organ del padrone d’Italia, continua a dare nel tentativo di togliere dalla brace in cui si è cacciato (da solo) il padrone di Mario Giordano, di Maurizio Belpietro e di Paolo Liguori (per non parlare di Augusto Minzolini – detto Augusto Pinocchiet – , neo direttore del TG1, che ci ha offerto questa meravigliosa perla)

Un regime mediatico basato sul nulla, un colosso a sei reti coi piedi di argilla: questo è il governo (e la vita) di Silvio Berlusconi.

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