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C’ho il dono della pVeveggenza, io!

Lui, Giulio, aveva previsto tutto. Ma anni e anni fa. La crisi l’aveva prevista quando frequentava le elementari. Era il millesettecent…

Lui aveva previsto che la finanza, lasciata a sé stessa e senza regole, avrebbe prodotto una crisi di enormi proporzioni. E infatti ha abolito il falso in bilancio.

Lui aveva previsto che i derivati avrebbero distrutto la nostra economia. Perfino gli enti locali, Milano, Torino, Genova, sono finiti in questa trappola (pensate, le banche offrivano soldi agli enti locali per comprare derivati… e loro li compravano anche se l’affare puzzava di truffa un miglio). E Giulio l’aveva previsto. E infatti la possibilità di compiere queste operazioni è stato ridotto e annullato dal governo Prodi nelle finanziarie del 2007 e del 2008, mica da lui nei governi precedenti.

Lui, appena arrivato in via XX Settembre, si è seduto e ha detto: «Aboliamo l’ICI!». Ai ricchi, però. Perché ai poveri l’aveva già abolita Prodi. Tanto i Comuni sono tutti comunisti e possono pure morire di fame.

E poi, sempre lui, l’onnipotente ministro dell’Economia, già che c’era, ha preso qualche pacco di quattrini e li ha regalati a Catania, dove il medico di Silvio Berlusconi, Umberto Scapagnini, aveva creato un buco nero nel bilancio comunale, tanto i fisici del CERN hanno chiuso il megacannone e si sono spostati all’ombra dell’Etna.. Catania è l’unico comune non comunista d’Italia: tutti gli altri devono stringere la cinghia, Catania, invece, può fare quello che vuole. Anche trasformarsi in Venezia 2 quando piove forte. Ma dei miracoli di Scapagnini abbiamo già detto.

Lui, Giulio, aveva previsto grandi profitti per i petrolieri. E li aveva tassati. E infatti poco dopo, patatrac, prezzo del petrolio ridotto a un terzo.

Ancora, come per i petrolieri, per finanziare la social card, aveva tassato gli extra profitti delle banche, lui, novello Robin Hood. Giulio. E poi è arrivata la crisi finanziaria, puntuale come un terremoto in Abruzzo.

Lui, il grande lottatore contro l’evasione fiscale. Ha abolito la tracciabilità degli assegni. C’erano masse di evasori che non sapevano che cavolo fare della propria vita: meno male che Giulio è tornato a mettere le cose a posto.

E poi il suo capolavoro. Alitalia. Quattro miliardi di euro buttati. Alitalia ora è un’azienda decente? Ma manco per l’anticamera del cervello. il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, s’è fatto un viaggio in piedi. I prezzi per volare a Parigi sono più che raddoppiati. Colpa dell'”alleanza” con Air France-KLM, che se l’è praticamente comprata? Ma quando mai. Giulio nega, nega sempre tutto.

Infine il terremoto in Abruzzo, il primo terremoto della storia in cui lo Stato non paga la ricostruzione. Una volta si introduceva una nuova tassa, di solito sulla benzina, tassa che si pagava un po’ più volentieri: una volta capita un terremoto in Abruzzo, un’altra volta in Molise, un’altra volta un’alluvione, la prossima volta può capitare a me, e spero che scatti la solidarietà del Paese. Invece stavolta no . In Abruzzo lo Stato si occuperà solo dei primi 150mila euro, il resto sarà a carico del terremotato. Inoltre quei 150mila euro verranno finanziati un po’ a prestito agevolato, un po’ dalle lotterie, un po’ con un anticipo dei terremotati, un po’ spostando fondi che servono per sviluppare le aree deboli, un po’ con la sempreverde lotta all’evasione, un po’ crediti d’imposta. Spalmati (un po’) fino al 2033. Che saranno mai, 24 anni, per dei pensionati? Che genio, quel Giulio. Il decreto Abracadabra, così l’han chiamato.

E martedì sera Sandro Bondi lo ha giustamente lodato. Meno male che Giulio c’è, parole sue. E lodava le parabole del vangelo secondo Giulio il macchinista, quella del treno e della macchina sui binari con dentro Francheschini. Che poesia, che prosa, che parole messe lì a casaccio.

Massì, meno male che Giulio c’è.

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