L’aumento del prezzo del petrolio di questi giorni non può essere visto come un segnale di un’economia che riparte, bensì come conseguenza del fatto che la Federal Reserve sta forsennatamente stampando moneta per stimolare l’economia manovrando i tassi di interesse. In altre parole, il dollaro, moneta del petrolio, vale sempre meno, ma siccome il petrolio non vale meno di prima, ecco che il suo prezzo sale.
Basta incrociare questo dato con il rapporto euro/dollaro, che nelle ultime settimane è salito in modo praticamente verticale: questo perché il petrolio vale sempre tot, ma non il dollaro. Quindi perché il petrolio valga sempre lo stesso è necessario che il rapporto fra le monete si adegui. Insomma, per noi non è cambiato niente (quindi attenzione ai rialzi della benzina: non sono giustificati).