Nell’ultima settimana ho guardato stupito i rialzi delle borse valori di tutto il mondo, e cercavo una spiegazione che non mi tornava: perché i mercati sono così euforici? Pensano che la crisi sia vicina alla fine? O è in atto una speculazione?
Oggi credo di avere trovato la spiegazione: la Federal Reserve ha deciso di espandere i propri bilanci attraverso l’acquisto di titoli del Tesoro a lungo termine, per un totale di 300 miliardi ((Oltre ad altri titoli, per un totale di mille miliardi di dollari, che però non sono una novità.)). La manovra serve a (si spera) a riattivare il credito al consumo, che sostiene l’economia USA.
Perché questa notizia merita tanta attenzione? Perché i tassi d’interesse sono già a zero e la regola di Taylor vorrebbe, ad occhio, che fossero intorno al -5% (o forse qualcosa in più).
I tassi d’interesse, però, non possono essere negativi, ovvero significa che per ogni 100 euro che la Fed presta alle banche, dovrebbe dargliene altri 5 a titolo di interessi negativi.
Questo però non si può fare. E allora che si fa? Si stampa moneta dal nulla e la si immette sul mercato, attraverso l’acquisto di titoli.
Il rovescio della medaglia, però, c’è: questa manovra rischia di dare vita a fiammate inflazionistiche entro qualche anno.
Tuttavia questa manovra, per quanto importante, non si direbbe pericolosa, perché non porta i tassi “teorici” oltre il 5%: insomma, anche se l’inflazione continuerà a scendere (perché l’economia ancora non gira), non dovrebbe diventare negativa, ovvero “trasformarsi” in deflazione.
Che è una buona notizia.
(Per l’Europa non c’è – ancora – da preoccuparsi: i tassi BCE sono ancora sopra lo zero, quindi c’è spazio di manovra).