Che all’interno della chiesa cattolica vi sia una lotta fra conservatori e riformisti è ormai ovvio. Dopo il riformatore Giovanni Paolo II, oggi abbiamo l’ultraconservatore Benedetto XVI, che ha già provveduto a togliere di mezzo i riformisti dai punti chiave del potere dell’alto clero, oltre che a ripristinare cappelli che speravamo aver lasciato ai secoli precedenti la rivoluzione francese (o giù di lì). ((Tra l’altro, io ‘sta moda vintage la vedo più come un’operazione di marketing.))
Oggi uno dei vescovi reintegrati attacca l’ultima grande riform(in)a interna della chiesa, ovvero il Concilio Vaticano II.
La consolazione è che, se continua questo ritorno al passato invece che andare avanti con riforme finalizzate a capire la società che cambia, prima che influenzarne le coscienze, la chiesa cattolica si autodistruggerà entro pochi anni.
Ecco, l’ho detto.