Il referendum elettorale si deve fare, visto che ha già seguito il suo iter con successo. Bisogna chiedere agli elettori se vogliono abolire il Porcellum. Il problema è quando. La data si saprà ad aprile, il che significa che le date possibili sono tre: 31 maggio, 7 giugno e 14 giugno.
La prima data crea problemi alle scuole, che sono ancora aperte e che finirebbero per perdere giorni utili in vista delle verifiche finali.
La seconda è quella delle europee e, come ho già detto, è poco probabile perché il quorum si raggiungerebbe a mani basse (e Berlusconi e la Lega non vogliono) sia per un altro motivo.
Il motivo riguarda anche la terza data, l’ultima disponibile: alle europee ci saranno un sacco di simboli sulla scheda, oltre allo spazio per indicare le preferenze, e questo mostrerà agli elettori che il nostro sistema è poco razionale e troppo dispersivo, e quindi potrebbe spingerli a votare il referendum, che ha proprio lo scopo di eliminare la dispersione.
La data da preferire, se fossimo un Paese normale, sarebbe il 7 giugno, perché risparmieremmo tempo e soldi. Al contrario, in ognuna delle altre date si finirebbe in una situazione paradossale: tre elezioni in meno di un mese o addirittura in due settimane (nel caso del 14 giugno) visto che il 7 giugno si terranno anche le amministrative, i cui ballottaggi si terranno il 21 giugno.
Ma visto che è un referendum da sabotare, e che non siamo un Paese normale…