Abbiamo parlato qualche giorno fa della nazionalizzazione di Fannie Mae e Freddie Mac e ci siamo soffermati sul cosa ha scatenato la crisi. Adesso faremo un passo in più (con parole molto semplici e senza complicare le cose, come al solito) per capire che sta succedendo nel mondo: come mai la crisi si è propagata ovunque? E come mai nessuno se ne è accorto?
Innanzitutto, ricapitoliamo in breve cosa ha scatenato la crisi (in realtà ho individuato una decina di cause, ma le affronteremo nel tempo…se avrò tempo 🙂 ). Gli istituti di credito (banche & co.) hanno erogato mutui (ovvero prestiti) a persone che non erano affidabili (ovvero che probabilmente non avrebbero mai ripagato il debito). Questi sono i mutui subprime: mutui inaffidabili.
Normalmente, se una persona non paga, chi ci rimette è l’istituto che ha erogato il prestito: ha praticamente buttato i propri soldi. Ma se sapevano che quelle persone non avrebbero pagato (e lo sapevano), perché gli hanno concesso il credito?
Un mutuo non è altro che un titolo, diciamo un pezzo di carta. Come tale può essere venduto, ma diciamoci la verità: chi comprerebbe un mutuo se le speranze di rimborso sono bassissime? Ecco allora spuntare l’idea della finanza creativa.
L’escamotage si chiama securitization (ovvero, in italiano, cartolarizzazione): si “taglia” il pezzo di mutuo, lo si incolla insieme ad altri migliori (come titoli del debito dello Stato – in Italia, per esempio, i BOT, a bassissimo rischio) e lo si vende.
Facciamo un esempio più semplice: andiamo dal macellaio e chiediamo un chilo di macinato. Il macellaio, in quel chilo, trita cinquecento grammi di carne fresca, quattrocento grammi di carne vecchia di una settimana e cento grammi di carne praticamente avariata. Noi la guardiamo, ci sembra buona (dopotutto 900 grammi sono tutta carne “quasi fresca”), compriamo, cuciniamo e mangiamo. Dopodiché ci sentiamo male. Tutta colpa di quei cento grammi di carne avariata!
Gli istituti di credito hanno fatto la stessa cosa. Hanno preso un po’ di titoli di classe AAA (la migliore), li hanno mescolati con titoli di classe A (non così male, ma neanche troppo bene) e titoli di classe CCC (praticamente spazzatura) e hanno tirato fuori un bel titolo di classe BBB (questi sono solo esempi, ovviamente gli istituti di credito hanno usato varie combinazioni di titoli per ottenere nuovi titoli di classe più o meno elevata). Questi nuovi titoli si chiamano MBS (Mortgage backed securities, ovvero titoli garantiti da un insieme di prestiti ipotecari) e CDO (collateral debt obligation, ovvero titoli che rappresentano attività soggette a rischio di credito – in soldoni: ti pagano ogni volta che pagano i debitori. Se i debitori non pagano non vieni pagato neppure tu).
Poi che è successo? Facile: li hanno venduti ad altri, che poi li hanno rivenduti ad altri e poi ad altri, negli USA, in Europa, in Asia, ovunque ci fosse una banca questi titoli sono arrivati. Oggi siamo arrivati alla resa dei conti: la carne avariata comincia a farsi sentire. Ci sono banche in difficoltà, altre tenute in vita artificialmente (come Fannie e Freddie) e altre che sono praticamente morte per avvelenamento (Lehman Brothers è l’ultimo e più eclatante caso: aveva un’esposizione oltre 35 volte le proprie attività).
Concludiamo dicendo come sono messe l’Europa e l’Italia, che più ci stanno a cuore.
L’Europa ha un’esposizione relativamente bassa (che è comunque alta, ma in proporzione all’enormità dell’esposizione degli USA, diciamo che ci è andata bene), in quanto questi strumenti sono arrivati da questa parte dell’oceano poco tempo fa (se non ricordo male, una decina di anni fa). Questo ovviamente non deve farci stare tranquilli: ci sono moltissime banche che hanno forti legami con gli USA, che sono molto esposte. Poiché i mercati finanziari sono molto interconnessi, basta il fallimento di poche banche per scatenare catastrofi. Riprendendo l’esempio del macellaio: visto che un macellaio ha venduto carne avariata, la gente potrebbe avere paura e non andare più dai macellai. Così falliranno sia i macellai buoni che quelli cattivi.
In Italia non ho letto grosse cifre, ma la relativa chiusura del nostro mercato bancario (come ben sappiamo, l’Italia ha grossi problemi ad accettare la concorrenza) dovrebbe riuscire a tenere l’ondata, che probabilmente sarà comunque devastante (non ancora si è capito quanto sarà grande questo tsunami). Oltretutto l’Italia ha una legislazione abbastanza stringente (anche troppo) e questo dovrebbe aver fermato le banche dall’esporsi troppo.
Tuttavia, lo ribadisco, secondo me l’ondata sarà comunque devastante. Bisogna evitare il panico ma anche lasciare che le banche non virtuose falliscano per ripulire il mercato dai rifiuti.
Domande? 🙂