Rifondazione Comunista ha deciso: Paolo Ferrero è il nuovo segretario. Con lui, due sostanziali novità: lo Statuto prevede che il partito abbia lo scopo della costituzione di una società comunista, la seconda che Rifondazione Comunista ha ora come motto “duri e puri, opposizione sempre, governo mai”.
Insomma, cose talmente nuove da essere un ritorno al passato. Rifondazione Comunista dice no alle alleanze col PD, no alle alleanze con altri soggetti della sinistra. Opposizione, sempre e comunque.
E bravi i fessi: Karl Marx aveva scritto tante cose belle, ma era il 1848, sono passati molti anni, e la società è cambiata. Eppure Rifondazione Comunista, invece di andare avanti, torna indietro. Invece di trascinare a sé il Partito Democratico, nel tentativo di creare una forza socialista come il PSOE di Zapatero in Spagna, lo lascia andare al centro, a cercare alleanze a destra, verso l’UDC, giusto per creare una nuova DC.
In Germania, patria di Marx, hanno superato il Manifesto già da un secolo, e l’SPD è regolarmente al governo. Non solo: in Germania i consigli di sorveglianza delle imprese hanno al loro interno anche rappresentanti dei lavoratori. Senza contare tutte le altre cose belle che ha la Germania.
In Italia invece si torna indietro. I comunisti sono ancora alle prese con l’utopia della società comunista, mentre qui c’è un’emergenza democratica e un governo Berlusconi che passa con lo schiacciasassi sopra operai, extracomunitari e poveri…e Rifondazione Comunista si atteggia come se non fossero cazzi suoi. Già fuori dal Parlamento, vuole uscire anche dalle giunte regionali, giusto per fare un altro favore a Berlusconi. E invece di porre fine alla diaspora a sinistra, l’aggrava allontanando i Verdi, Diliberto e altri compagni. Almeno Vendola, pur sconfitto, ha deciso di non polverizzare il partito scindendolo a metà. E forse è l’unica buona notizia.
Brava Rifondazione,
insegui i tuoi sogni,
mentre qui sulla Terra
l’Italia si sfascia.