Settimana di rimbalzo per le borse, dopo un inizio di ottava che ha sancito la bocciatura del piano di salvataggio delle banche spagnole: tale rimbalzo, si può presumere al momento, è stato il corollario di ricoperture di posizioni short (cioè vendita) in vista della volatilià che dovrebbe caratterizzare i mercati a causa delle nuove elezioni in Grecia.
La Grecia dovrebbe avere finalmente una maggioranza in Parlamento, e si tratta della maggioranza pro-Merkel formata (almeno) da Nuova Democrazia e dal Partito Socialista (o ciò che ne rimane). La Grecia sceglie dunque la continuità, ovvero il piano di austerità che consentirà al Paese di pagare i propri conti grazie ai soldi versati dalla Troika UE-FMI-BCE, piano che, pur punendo com’è giusto che sia la società greca, rischia comunque di rivelarsi senza via d’uscita.
Arrivano comunque buoni segnali di risoluzione della crisi: le voci che chiedono più Unione e più Europa si stanno facendo sempre più forti, e sono arrivate ai piani alti delle cancellerie europee. Il problema, però, resta quello: i governi europei faranno in tempo? La crisi si sta approfondendo e sta contagiando Paesi più grossi e pericolosi, come Spagna e Italia.
Buone notizie anche dalle banche centrali, che dovrebbero approvare misure espansive a sostegno dell’economia, con l’eccezione importante della BCE, che dovrebbe confermare la sua posizione di attesa di segnali dalla politica europea, in particolare dal Consiglio Europeo previsto per la fine del mese corrente, ennesimo vertice che dovrebbe (almeno nelle attese) risolvere questa crisi economica.
Passando alle notizie più importanti nell’agenda macroeconomica della settimana entrante, martedì verrà rilasciato l’indice ZEW che misura il sentiment degli investitori tedeschi: la lettura dovrebbe essere in calo, ma ancora positiva, a segnalare che l’ottimismo va scemando anche nella presunta locomotiva europea. Nel pomeriggio verranno invece rilasciati i numeri relativi ai nuovi cantieri residenziali e ai nuovi permessi di costruzioni rilasciati negli Stati Uniti, dati fondamentali, poiché il settore immobiliare è uno dei più importanti per l’economia. Le previsioni dovrebbero essere lievemente positive.
Mercoledì l’ISTAT renderà noti gli ordini all’industria, che dovrebbero passare in negativo a segnalare ancora il rallentamento dell’economia italiana. Alla sera la Federal Reserve USA renderà note le proprie decisioni di politica monetaria: i tassi dovrebbero rimanere nella forchetta compresa fra 0% e 0,25%.
Giovedì verranno resi noti i dati preliminari dell’indice PMI di Germania e Unione Europea, indici che misurano l’attività dei direttori degli acquisti delle imprese, dando indicazioni sul futuro dell’attività economica. Il dato dovrebbe essere stabile, ma ancora all’insegna del pessimismo. Gli USA rilasceranno invece i dati sulle nuove richieste di sussidi di disoccupazione, che dovrebbero fermarsi sulle 380mila unità, in calo rispetto alla scorsa settimana, e dunque quelli sulle vendite di case esistenti e il Philadelphia Fed Survey, che misura le condizioni del settore manifatturiero nella regione omonima e dà indicazioni sulla produzione industriale statunitense.
Venerdì da segnalare soltanto notizie europee: per l’Italia verrà rilasciato l’indice che misura la fiducia dei consumatori (previsto in lieve calo e dunque ancora sui minimi), mentre per la Germania conosceremo l’indice IFO che misura il sentiment delle aziende tedesche (anche questo dato dovrebbe risultare in lieve flessione rispetto alla lettura precedente).
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