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La Quarantaduesima Repubblica Italiana, perché no?

LéonGambettaDa appassionato di Storia e in particolare di Italia, guardo con assoluto disgusto chi si azzarda a definire quanto è avvenuto in politica dagli anni Novanta ad oggi come “Seconda Repubblica”. Combatterò fino alla morte questo assurdo modo di ritenere che ci sia stato un qualche segno di discontinuità in politica fra la stagione precedente Tangentopoli e quella successiva: tutto è continuato in maniera assolutamente analoga. I partiti sono più o meno gli stessi, ruberie e inettitudini comprese, con la sola differenza che la Democrazia Cristiana, invece di essere mille correnti (leggi: partiti) unite in nome dell’anticomunismo e null’altro, oggi sono mille partiti un po’ qua, un po’ là, un po’ per fatti loro. Non c’è più Craxi, ma c’è Berlusconi, sono spariti i vecchi leader (ultime notizie: la gente prima o poi muore), ma restano i loro delfini. Dulcis in fundo, come all’inizio degli anni Novanta, l’Italia si trova nel più profondo dissesto finanziario, con una democrazia sospesa grazie al Presidente della Repubblica e con un governo tecnico, aspettando una patrimoniale notturna o qualcosa di simile. Cosa è cambiato da allora? La legge elettorale? Suvvia, non fatemi ridere: la legge elettorale ha cambiato tutto per non cambiare niente, un vero bipolarismo non è mai nato, ma ci siamo ritrovati due accozzaglie di partiti tenuti assieme con lo scotch, mentre prima ce n’era solo una, chiamata di volta in volta tripartito, quadripartito o tetrapartito, pentapartito.

Insomma, una Seconda Repubblica non è mai nata, semmai possiamo parlare Prima Repubblica e Mezza, ma di più non potrò concedere senza morire di dissenteria.

Per cui immaginate il mio disgusto quando leggo (fra le molte stron*ate presenti nell’articolo) che si vuole definire il governo Monti “la Terza Repubblica” e ciò che verrà dopo addirittura “Quarta Repubblica”, così, sulla fiducia o su consiglio di santa Cocaina arcangelo. Massì, facciamo che ogni nuovo governo che nasce dà il vita a una nuova Repubblica, facciamo come il ciclo di rilascio di Firefox, che ogni mese rilascia una nuova versione praticamente identica alla precedente, ma fa tanto figo.

Roba da calci in bocca da qui all’eternità.

La “moda” di definire le nostre Repubbliche con un numerino è un fatto puramente giornalistico indice della povertà intellettuale tipica di noi italiani (non è una cosa di adesso, ce la portiamo dietro da secoli), come a volerci paragonare al resto del mondo e in particolare alla Francia, che di Repubbliche ne ha avute ben cinque, e si vede quanto noi al confronto siamo delle mezze seghe, se notiamo come sono nate tali Repubbliche.

La Prima Repubblica è quella che segue la Rivoluzione Francese del 1789, seguita dal Primo Impero di Napoleone e dalla Restaurazione; poi avviene la Rivoluzione Francese del 1848, e di nuovo la Repubblica, la Seconda; quindi nasce il Secondo Impero, che dura fino al 1870 con la cattura di Napoleone III e la restaurazione della Repubblica, la Terza. Dopo la Seconda Guerra Mondiale nasce la Quarta e infine, nel 1958, con la riscrittura della Costituzione francese, nasce la Quinta, quella che conosciamo oggi.

Come si nota immediatamente fra una Repubblica francese e l’altra ci sono enormi punti di discontinuità: una rivoluzione, Napoleone I, un’altra rivoluzione, Napoleone III, una Guerra Mondiale, fino a una Costituzione nuova di pacca (la dodicesima, o giù di lì).

Cosa abbiamo invece noi a dimostrare la discontinuità fra la prima e la cosiddetta seconda Repubblica? Una legge elettorale Mattarellum che, tra l’altro, ha conservato in parte il proporzionale che c’era prima e che poi ci ha portato al Porcellum (legge proporzionale farcita di attentati all’intelligenza)? È cambiata la Costituzione o c’è stata una rivoluzione e non sono stato informato?

E a tutt’oggi qual è il definitivo punto di rottura fra la presunta seconda e la terza, posto che tutti i protagonisti della seconda (che poi sono grossomodo gli stessi della prima) sono ancora lì a manovrare l’Italia, Berlusconi compreso sia pure non da premier? E infine in base a cosa quella che nascerà dopo Monti, fra qualche mese o fra un anno e mezzo, potrebbe definirsi addirittura quarta? Definiamola Quarantaduesima, a questo punto.

Non dubito che fra qualche decennio, quando le polveri di questo periodo così vergognoso si saranno posate, gli storici noteranno che la definizione “Seconda Repubblica”, di derivazione squisitamente giornalistica, è tanto fighetta quanto storicamente scorretta.

Ma nel frattempo dovrò godermi la dabbenaggine di scribacchini ignoranti che usano le parole solo perché vanno di moda, senza badare al loro significato.

[I blog del Fatto Quotidiano sono in larga parte il covo degli scribacchini ignoranti di sinistra (li riconoscete perché di solito parlano di cose di cui non sono esperti manco di striscio, tipo un astrofisico che parla di economia – a casaccio, ovviamente); dall’altra parte ci sono Ferrara, Sallusti, Feltri, Belpietro, Minzolini e cosi vari]

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