Il rovescio della medaglia è che senza vendite allo scoperto non ci sono neppure le ricoperture, di cui di solito approfitta chi vuole comprare facendo rimbalzare i listini. Sicché i compratori non comprano perché sanno che manca del carburante nel mercato per andare al rialzo e i venditori continuano a vendere (non allo scoperto, visto che non possono farlo): non essendovi una forte controparte a spingerlo verso l’alto, il mercato continua a scendere per un motivo molto semplice: RE-CE-SSIO-NE (( Non è divisione in sillabe, bensì trascrizione fonetica spicciola. )).
Quindi mi chiedo quale sarà la tua prossima mossa. Bloccare le vendite e basta? Peccato che se nessuno vende nessuno compra per cui non basterebbe per far andare in alto i listini.
E allora allarghiamo la proposta Crosetto: invece di obbligare i risparmiatori a comprare solo BTP li obblighiamo a comprare pure azioni. Cosa dici, cara Consob delle mie ciabatte? Ti piace l’idea? Ti rendi conto che questa è una capocciata contro il muro e senza casco?
Fuor di metafora: il problema con la finanza è uno e bino. Il settore è imbrigliato da troppe regole che creano distorsioni (e il divieto di vendita allo scoperto è uno di quelli, come dimostrato sopra: un mercato che potrebbe rimbalzare ma non lo fa, non può farlo) e chi ha il compito di vigilare non vigila (sempre che sappia farlo grazie a una profonda conoscenza dei mercati, cosa che per i commissari della Consob non pare per nulla scontata).
Meno regole e più forza nel farle rispettare.
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