L’articolo del 5 agosto conteneva previsioni che si stanno rivelando corrette appena 12 giorni dopo. Fra queste ne voglio ricordare due:
- La crescita in Europa stava rallentando vistosamente, ma la BCE non ha esitato ad alzare per ben due volte i tassi d’interesse passando da 1% a 1,5%, mossa che avrebbe approfondito il rallentamento e, se va male, ci avrebbe fatto cadere in recessione. Perché l’ha aumentati? Perché la Germania andava veloce come un treno e si temeva il surriscaldamento del nocciolo dell’Unione Europea e chissenefrega se gli altri andavano più a rilento (ripeto: assurdo);
- Trichet e soci avevano fatto la stessa stupida mossa nella prima metà del 2008, salvo poi tagliare i tassi e inondare il mercato di liquidità in autunno, in seguito del tracollo di Lehman Brothers (mossa necessaria in quanto quel tracollo, causato in primo luogo non da una crisi di solvibilità – perciò LB aveva rating A – bensì da una crisi di liquidità).
Gli elementi per pensare a un qualche patatrac in arrivo ci sono tutti, se il copione resterà identico a quello del 2008 come è stato finora, senza contare che la politica europea non appare ancora in grado di risolvere alcunché, e così sarà finché la Germania continuerà a guardare solo al proprio orticello, dimenticando che l’acqua che lo fa crescere proviene da fuori.
Il fallimento della politica monetaria diventa poi evidente se si nota che la BCE continua a comprare titoli che vengono giudicati poco meno che carta straccia dal mercato: basti pensare che, nonostante lo spread fra BTP/Bund sia crollato in modo artificioso, le assicurazioni contro il fallimento dell’Italia (i CDS) non hanno seguito lo stesso percorso ribassista.
Adesso è arrivata la tegola del PIL tedesco, in clamorosa contrazione da 1,5% a 0,1% trimestre su trimestre, contro attese dello 0,5%, a testimoniare che Trichet non ne sta azzeccando una.
Prima se ne va, e meglio è: il costo del denaro va nuovamente ridotto almeno fino all’1% precedente (e non pochi cominciano a chiederne l’azzeramento). Speriamo in Draghi (o almeno che Trichet se ne renda conto) prima del patatrac, e non dopo come nel 2008.
UPDATE: ho dimenticato di parlare dell’inflazione, che sarebbe il motivo per cui Trichet ha alzato i tassi. Finora non pervenuta da nessuna parte, né in Europa, né nel Regno Unito, né negli USA. L’unica fuori dal parametro del 2% è l’inflazione totale (non core), ma seguire quella comporta cambiare i tassi ogni settimana a seguito delle fluttuazioni del prezzo del petrolio. Il che sarebbe ridicolo. Se non fosse che è realtà.
Photo credits | Monika Flueckiger, World Economic Forum [CC-BY-SA-2.0], via Wikimedia Commons