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[Economics for dummier dummies] Speculazione, un disegnino

Mi si chiede se c’è speculazione, se questi crolli sono dovuti ai banchieri cattivi, c’è chi non me lo chiede, ma chiede la forca per gli speculatori cattivi.

Vi spiego perché il mercato è crollato (spoiler alert: non c’entra la speculazione), con un facile disegno, quello sottostante, che mostra il DAX, l’indice tedesco e mio preferito, negli ultimi 5 anni (ma cose simili sono accadute altrove, dalla borsa USA ai BTP italiani). La spiegazione è sotto all’immagine, che potete ingrandire cliccandovi sopra (molto consigliato). Magari poi ve lo faccio pure con l’indice italiano lo stesso giochino perché è ancora più divertente, nella sua ridicola tragedia.

Guardate il primo rettangolo nel centro dell’immagine. Si parte dal 2008, crisi economica, Lehman Brothers che fallisce, paura. Verso la fine dell’anno le banche e gli altri grandi investitori, grazie ai loro eserciti di analisti, capiscono che la situazione economica potrebbe migliorare nel prossimo anno. Sicché, mentre il mercato crolla, cominciano a comprare le azioni che i piccoli investitori impauriti svendono. Il crollo si attenua: i piccoli investitori hanno venduto tutto, i grandi investitori comprano tutto, come se fossero ai saldi. Pochi mesi dopo il crollo si ferma e si ricomincia a salire: siamo ormai nel 2009 inoltrato. I piccoli investitori riprendono fiducia e tornano sul mercato, e si mettono a comprare pure loro.

Qualche mese dopo siamo nel 2010, linea rossa orizzontale: iniziano i primi allarmi sulla situazione economica. I soliti eserciti di analisti stipendiati dai grandi investitori cominciano a dire ai loro capi che le cose potrebbero cominciare ad andare male. I grandi investitori cominciano a “distribuire” le azioni che hanno comprato dal 2009 vendendole ai piccoli investitori che, non avendo fatto i compiti a casa, sono ancora euforici, e continuano a comprare. Non si sale per qualche mese.

Poi gli allarmi rientrano, gli analisti si sono sbagliati, la FED continua buttare soldi dagli elicotteri, e allora i grandi investitori ricominciano a comprare e si continua a salire. Si arriva nel 2011 (rettangolo a destra).

Succede la stessa cosa: gli analisti chiamano i capi e dicono “Oh, guarda che qua l’Europa fa schifo, l’America c’ha problemi, pure i BRIC potrebbero implodere, Fukushima, terremoti, tsunami, 2012, locuste, insomma vendete tutto”. E i grandi investitori cominciano piano piano a distribuire le azioni ai piccoli, che ancora comprano. Il ricavato finisce nell’oro, nei bond americani, tedeschi, qualcuno più coraggioso investe nei BRIC e nei loro compari.

Le previsioni degli analisti cominciano ad avverarsi, i piccoli più esperti (quelli che sono sopravvissuti a Lehman) cominciano a temere qualcosa e cominciano a vendere pure loro o a causa di ordini automatici posti a protezione del capitale (stop loss) o manualmente. Piano piano quelli che comprano sono sempre meno, finché non scatta il panico, e tutti cominciano a chiamare i broker urlando come dei pazzi “VENDI TUTTO, CA$$IO, VENDI TUTTO!!!!11!2!“, i pensionati vanno in banca e prendono a bastonate l’impiegato che gli ha consigliato le azioni della Ciccobello Enterprise, un tizio qualunque, l’impreparato medio che vedeva nella borsa facili opportunità di ricchezza grazie al trading online, annuncia alla famiglia che s’è bruciato i risparmi e non si va in vacanza. I grandi investitori se ne sono andati da mesi, gli altri sono nel panico e cercano di portare a casa gli spiccioli e vendono tutto, nessuno compra e crolla la borsa (freccia rossa, settimana appena conclusasi).

Il ciclo, poi, ricomincerà: i grandi investitori cominceranno a comprare, i piccoli arriveranno più tardi, i grandi distribuiscono e i piccoli (quelli meno esperti, perché i sopravvissuti del giro precedente si sono fatti più furbi) rimangono fregati.

Questo è tutto.

Ah, no, scusate, ho dimenticato di parlarvi degli speculatori cattivi. Ma visto che non esistono mi perdonerete.

Postilla: sì, ci sono pure quelli che hanno venduto allo scoperto, ma viste le restrizioni imposte, hanno probabilmente già chiuso le proprie posizioni aperte (ovvero si sono messi a comprare – lasciare aperte posizioni short nel weekend può essere molto costoso). Il fatto che però non abbiamo ancora avuto un rimbalzone ci fa capire che la pressione delle vendite vere (leggete le mie labbra: VENDITE VERE) è davvero impressionante.

Post-postilla: chi non sapeva le cose di cui sopra, ma è attivo sui mercati finanziari, sappia che è un irresponsabile che si è costruito il proprio fallimento. E che probabilmente adesso dà la colpa agli speculatori cattivi per non prendersela con sé stesso, l’unico colpevole (che poi è la stessa cosa che fanno i politici: danno la colpa agli speculatori per distrarre l’attenzione, perché non sanno come risolvere una crisi economica contro la quale hanno già sparato inutilmente tante cartucce e non vogliono sparare quelle giuste ma che gli farebbero perdere le elezioni. Italia, sto guardando te, svegliamoci una buona volta, invece di credere alle favole con gli speculatori cattivi dentro).

(In tutta sincerità, penso che la parola “dummier” non esista davvero)

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