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Ribadisco, Berlusconi è stato ignorato dai mercati

Pare che stia girando voce che ieri i mercati hanno fatto finta che Berlusconi abbia cominciato a parlare alle 16 come previsto inizialmente, sicché i crolli che sono iniziati alle 16 erano una risposta “preventiva” a Berlusconi. Niente di più falso.

Alle 12:16 risale questo mio tweet in cui ho scritto:

Spoiler alert: il prossimo tracollo, da come stanno le cose, è previsto per le 16

Il rinvio del discorso di Berlusconi alla Camera era stato deciso almeno mezz’ora prima (e quando ho scritto quel tweet lo sapevo).

Perché avevo la ragionevole certezza che alle 16 si sarebbe scesi con dolore?

Perché alle 16 sarebbe uscito il dato ISM non manifatturiero: questo dato macroeconomico non è stato troppo buono (come mi attendevo), neppure tanto brutto, ma il mercato aveva davvero bisogno di una buona notizia dopo una mattinata nervosa. La buona notizia non è arrivata, il mercato ha tentato un guizzo verso l’alto, come a dire “vabbé, in fondo questo dato non è poi troppo male”, ma l’illusione è durata poco, visto che poi è capitolato verso il supporto a quota 6650 (secondo target dei ribassisti da quota 7000) e, al suo cedimento, il supporto a quota 6550, dove si è fermato. Tutto come da manuale, come vedete nel grafico a fianco (non ho inserito didascalie – si vedono bene le 12 e le 16 sull’asse delle ascisse -, ma se servono fatemi sapere che le inserisco).

Come dicevo stamattina, Berlusconi non c’entra niente, i mercati lo ignorano e basta.

[No, non ho approfittato del ribasso, pur sapendolo, perché un trade a quell’ora e in quella situazione violava le mie regole]

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