Detto fatto, è arrivata la richiesta delle associazioni pro-vita di fare il contraddittorio alle storie Englaro e Welby raccontate lunedì scorso.
Il che, diciamocelo, è un po’ come concedere il contraddittorio alla camorra: le storie Englaro e Welby non erano mica pro-morte, bensì pro-scelta. Tutto ciò che quelle storie hanno fatto è dire che bisogna fare in modo che un essere umano possa decidere per sé se vivere o morire, ed avere uno Stato che lo supporti qualunque sia tale scelta: se di morte, tutto il sollievo possibile; se di vita tutte le macchine e i medici del mondo.
Cosa vogliono contrastare le associazioni pro-vita, che già oggi godono dell’iperprotezione dello Stato, visto che neanche se depositi un testamento biologico giurato, controfirmato da un milione di notai e depositato in Comune hai il diritto di staccare la spina?
Meno male che sono solo quattro puntate: se questo è l’andazzo, fra un paio di puntate ci saremmo ritrovati pure il fantasma di Al Capone a leggere un elenco.