Oggi è il giorno del secondo (il primo fu nel 2008 se non erro) sciopero degli stranieri, ovvero una giornata in cui i supposti “italiani” dovranno fare a meno dei “supposti” stranieri per le proprie necessità (pensiamo alle badanti degli anziani per tutti).
In realtà è una manifestazione degli italiani (qualunque cosa voglia dire) e degli stranieri (idem) civili contro l’inciviltà e il razzismo, per ricordare che abbiamo tutti bisogno degli altri, qualunque sia la loro origine, e che tutti meritano dignità e rispetto dei diritti fondamentali in quanto esseri umani, cosa che in Italia, lo abbiamo visto a Rosarno, ma anche altrove (se Maroni chiede ai cadaveri in fondo al Mediterraneo o in mezzo al deserto), non avviene.
Purtroppo lo sciopero non riguarderà, presumibilmente, gli immigrati senza protezione (leggi: schiavi), e tanto per aggravare la cosa, i sindacati, non essendo uno sciopero organizzato da loro, si presentano disorganizzati.
Ma si spera, almeno, che la manifestazione riesca a far ricordare che esiste una parte d’Italia che resiste all’avanzare dei fascisti, degli xenofobi e più in generale dei coglioni.
(Poi qualcuno mi spiega se Umbért riuscirà a trovare una badante di razza ariana che gli cambi il pannolone. E soprattutto quanto la paga).