Ieri sera stavo seguendo, mio malgrado, RaiNews24, e si era tutti inspiegabilmente in attesa della sentenza sull’omicidio di Perugia. Il giornalista inviato non era ancora riuscito ad accedere all’area riservata e al momento del collegamento si lamentava con gli organizzatori.
Mi sembrava di ascoltare una signora che si lamentava con il bagnino perché gli ombrelloni della prima fila erano già tutti occupati; o una signora che si lamentava con il cameriere perché stava aspettando troppo; o una signora che si lamentava in qualunque altra manifestazione o evento che prevedesse un organizzatore addetto alla buona riuscita dell’avvenimento.
Qual è la pietra miliare, in tutto questo?
Semplicemente quel giornalista, ieri sera, comportandosi come una ca**o di vecchia signora che si lamenta di un problema organizzativo neanche totalmente imputabile all’organizzazione («signora mia, poteva venire in spiaggia prima»), quel giornalista ha definitivamente sancito il fatto che la giustizia, in Italia, o è un qualcosa di totalmente irrilevante o non è altro che mero spettacolo, un circo, un cinema dove deve esserci necessariamente il bigliettaio, il bibitaro e la maschera.
«Signora mia, questo è pur sempre un tribunale, stiamo celebrando un processo per omicidio, non una festa in spiaggia». Certa gente scambia veramente la realtà con Porta a Porta.