Aprite l’immagine sopra in una nuova pagina: vedrete che nel bel mezzo dell’immagine c’è una linea rossa (la regression line), e alcuni punti sono evidenziati da un cerchio rosso: quello sono i punti in cui il mercato, dopo un forte ribasso, ha intrapreso un corposo rally “rimbalzando” sulla linea rossa.
Perché è accaduto questo?
La corsa all’acquisto avviene, solitamente, per opportunità: dopo il crollo le azioni hanno raggiunto prezzi bassissimi, invogliando gli operatori a comprare in massa a prezzi probabilmente irripetibili. In seguito, però, il deterioramento del quadro ha indotto a realizzare i profitti del rally, portando al crollo dei prezzi. E infatti il grafico ci mostra con le frecce rosse che il mercato, dopo il rimbalzone, è andato a segnare nuovi minimi negli anni successivi.
Questo accade spesso (ed è normale come andare a fare spese durante i saldi), ma stavolta la particolarità segnalata è il rimbalzo in un ben preciso punto del grafico, ovvero sulla regression line.
La parte più a destra del grafico mostra il bear market rally che stiamo vivendo in questi mesi (a partire da marzo), un altro rally iniziato rimbalzando sulla regression line. Il cerchietto rosso si chiede se possa accadere la stessa cosa che è accaduta in passato, ovvero il raggiungimento di nuovi minimi oltre quelli raggiunti a marzo.
Un po’ di analisi tecnica ci dice che un evento del genere è molto probabile, e che anzi in molti l’aspettano con ansia. C’è una resistenza molto forte (per il nostro indice FTSE/MIB posto a 23500 punti) che il mercato può riuscire a superare solo con l’intervento del parco buoi, ovvero dei piccoli risparmiatori.
Il problema è che questo aiuto non può arrivare dai buoi: luglio e agosto (e pure settembre), per dirla in modo colorito, sono mesi in cui i piccoli risparmiatori vanno al mare (e spesso ritirano pure i propri soldi per pagarsi le vacanze). Inoltre hanno ancora bene in mente i crolli dei mesi scorsi, quindi sono poco propensi ad entrare nel mercato (tra l’altro a prezzi ora sfavorevoli).
E adesso un altro tipo di analisi: qualche tempo fa mettevo in evidenza che nel corso degli anni i cicli espansivi sono aumentati in lunghezza, contro una diminuzione della lunghezza delle recessioni, a significare che qualcosa di buono, nel tempo, l’abbiamo imparato.
Il fatto che ci conosciamo meglio e che quindi siamo maggiormente in grado di capire e correggere le crisi ha probabilmente creato questa maggiore stabilità nella crescita, e non c’è motivo di credere che questa crisi economica, per quanto più profonda delle precedenti, possa essere un’eccezione. Essa sarà breve (anche se relativamente più lunga della più recenti) e dovrebbe durare fino, diciamo, alla primavera del 2010. La freccia che oggi punta verso un punto interrogativo nel primo grafico dovrebbe essere abbastanza breve nel segnalare che è stato toccato il fondo.
Fino al 2010, però, è un periodo troppo lungo perché la sfera di cristallo delle borse possa anticiparlo, dunque questo contribuisce a rafforzare la mia ipotesi, ovvero che i prezzi potrebbero crollare, fino a ritornare a livelli più coerenti con la situazione economica tutt’altro che rosea.
Non si può dire, però, quando questo crollo avverrà e per alcuni più bravi di me, neppure SE avverrà (io ho azzeccato due volte dei crolli di breve periodo, che però non si sono mai trasformati in crolli di medio periodo, al contrario…). Qualcuno sta drogando il cavallo, ed è praticamente certo dal mio punto di vista, approfittando dei bassi prezzi della droga (il denaro)… ma per quanto tempo il cavallo potrà resistere resta ancora un mistero.