Guido Bertolaso, a capo della Protezione Civile, ha affermato che il terremoto che questa notte ha colpito L’Aquila è “il peggiore del millennio“.
Un’affermazione forte, ma il millennio a cui si riferisce è quello appena cominciato. Bastava dire, sempre che fosse necessario, che è il peggior terremoto del decennio: basti pensare che il terremoto dell’Irpinia del 1980 ha avuto magnitudo 6,9 e undicesimo grado della scala Mercalli. Quello de L’Aquila si è fermato a 6,3 e nono grado Mercalli. I morti fra i due terremoti non sono neppure comparabili, almeno per il momento.
Bertolaso, però, fa un’affermazione terrorizzante, e subito i media e il suo capo, il buffone piduista Silvio Berlusconi, la riprende, ridimensionandola in “inizio millennio“.
L’importante non è dire la verità, ma solo fare spettacolo. Millennio fa più colpo di decennio, e per quanto possa essere inutile e dannoso giocare con le parole in questi momenti drammatici, è fondamentale esasperare il panico per poi poter dire “meno male che Silvio c’è”.
Non voglio ridimensionare la tragedia. Voglio solo evidenziare che qualcuno sta esagerando con le parole.
E temo lo stia facendo intenzionalmente: non dimentichiamo che questo è il governo degli spot.
I dementi, dopotutto, non mancano mai.