AubreyMcFato è a Tallinn, Estonia, che poco meno di vent’anni fa era nell’Unione Sovietica. Ha inviato una mail a Stefano Quintarelli, che questi ha pubblicato. Un estratto:
E mi rendo conto molto meglio di cosa voglia dire connettività. Qui vi è la wireless praticamente ovunque, e spessissimo è aperta.
I locali offrono la connessione gratis, uno si prende la birra e chiede la password per navigare e lavorare.
Girando per strada ci si imbatte facilmente in qualche SSID aperta: l’altro giorno mi avevano date indicazione sbagliate per l’ambasciata e connettendomi in mezzo alla strada ho trovato ciò che cercavo.
Nel mio appartamento di eredità sovietica abbiamo richiesto ed ottenuto una connessione wireless a 2M/s, con annessi 70 canali di tv digitale, per 21 euro al mese. Fra richiesta e installazione sono passati si e no 4 giorni.
In università ci si connette senza password nè username, ed è aperta sempre, 24724 e 7/7. E’ bello vedere adulti e anzhe anziani entrare alla sera e sfruttare la connessione nel tavolo offerto per questo servizio.
Noi abbiamo la legge Pisanu, che impone a chiunque voglia anche solo pensare di offrire un simile servizio di sottostare a burocrazie che neppure i cinesi si sognerebbero di creare.
Ma già, è vero, internet non ha risolto la fame nel mondo, non ha battuto la povertà e più in generale non ha creato ricchezza, quindi non ha senso favorire la diffusione di uno strumento così inutile.
La seguente immagine mostra la crescita del PIL reale estone dal 1996 (anno in cui è stato proposto Tiigrihüpe, il progetto pubblico che ha permesso l’enorme sviluppo delle infrastrutture elettroniche in Estonia) al 2006. L’Italia, nello stesso periodo, ha raggiunto la massima crescita nel 2000: +3% a fronte del +10,8% estone. Non so voi, ma io sento una certa voglia di prendermi a martellate sulle rotule.