Maurizio Lupi ha affermato a Ballarò che Giulio Tremonti aveva previsto tutto. La solita affermazione falsa spacciata per vera senza che vi fosse un politico decente a contrastarla e dunque percepita per vera dall’ascoltatore poco attento.
Sono tutte balle: Tremonti ad agosto dava la colpa a chi speculava sulle commodities e sul petrolio. E intanto lavorava alla Robin Tax per togliere a petrolieri e banche quel che stavano guadagnando grazie al petrolio alle stelle e agli alti tassi di interesse, per poi dare ai poveri attraverso una social card che ancora non funziona. E che dava la colpa agli economisti e creava il presunto mito della crescita perpetua, quando già Karl Marx parlava di cicli economici e credo che nessun economista dotato di un minimo di cervello abbia mai potuto pensare una cosa del genere.
Cosa possiamo dire sei mesi dopo?
- Che la colpa della crisi è dei mutui subprime, mutui regalati a persone che non li avrebbero mai restituiti;
- Che le speculazioni hanno avuto un ruolo nell’amplificare la crisi, ma non di crearla (ma solo quella sulle case, non sul grano e sul petrolio – ad esempio, hanno speculato sui prezzi delle case che erano già in salita, ma non sono riusciti a vendere in tempo, perché i prezzi sono crollati visto che la gente smetteva di pagare i mutui, e questo ha bruciato una marea di quattrini);
- La Robin Tax ha tolto ai petrolieri poco prima che il prezzo del petrolio crollasse e tolto alle banche poco prima che crollasse Lehman Brothers (e se i petrolieri possono salvarsi da soli, adesso lo Stato darà soldi alle banche con i Tremonti Bond, insomma Tremonti si è sbugiardato da solo).
Insomma non aveva capito un cazzo. O quasi: aveva capito che i governi stavano facendo troppo poco, lasciando che certi malcostumi si globalizzassero. Ma questo l’aveva previsto già una bella fetta di economisti, proprio in ragione dei cicli di cui sopra.
Insomma, santificare Tremonti come se avesse previsto tutto mi sembra un po’ esagerato.