Siete dei cretini. O almeno questo pensa Bersani

Bersani (e il PD con lui) continua a non inanellarne una. Dopo una campagna elettorale concepita male e giocata peggio (come abbondantemente previsto su queste pagine), dopo aver perso la possibilità di andare “big” offrendo al Semplice Doge Grillo la poltrona di Palazzo Chigi per farne emergere le contraddizioni e le stupidaggini (tutte cose che intanto stanno venendo fuori per vie traverse) e quindi avere qualche carta in più da giocare nella prossima campagna elettorale, e dopo aver tirato fuori gli otto punti che in astratto neanche sono troppo male, ma che allo stato sono fondamentalmente inutili, perché erano utili durante la campagna elettorale finita due settimane fa, ecco che arriva una nuova idea geniale.

Ricandidare Bersani, il perdente vittoriosamente sconfitto, come capo della coalizione.

Non c’è nulla di male a ricandidare perdenti ultradecennali, sembrano pensare da quelle parti: tanto gli elettori sono dei megafessi, non se ne accorgeranno neppure. Poco importa se l’intero gruppo dirigente del PD avrebbe dovuto rassegnare le dimissioni il 25 febbraio e ritirarsi in esilio in Guatemala dopo l’ennesima catastrofe elettorale: questi truffatori hanno continuato a vendere fumo spacciandolo per realtà solo per rimanere attaccati alle poltrone, perché ormai essere parassiti statali è l’unica cosa che sanno fare. Sarebbero degli esodati di lusso.

Il PD è fondamentalmente guidato da due tipi di persone (ci sono eccezioni, sia chiaro, ma pare siano minoranza): uno è il vecchio vecchio (Bersani, Bindi, Letta, eccetera) che ha poca voglia di rimanere disoccupato. Dopo una vita passata in politica, tornare alla vita reale sarebbe complicato: qualcuno ha idea di quale mestiere facessero costoro prima di fare politica? Probabilmente nemmeno loro se lo ricordano.

L’altro tipo sono i giovani vecchi (Fassina, Boccia, eccetera) i quali, giustamente (secondo loro), dopo una gioventù persa a portar borse e a inumidire con la lingua vecchi sfinteri, non ci stanno a uscire di scena così, senza neanche un sottosegretariato.

Per cui è pacifico il gruppo dirigente che ha in mano il partito offra a sé stesso un altro giro di giostra. Possono mai rifiutare un’offerta così generosa?

Peccato però che gli elettori del PD non siano gli elettori del PdL. Per due ragioni:

  1. non hanno problemi clinici, formativi, giudiziari: hanno più memoria, sono più istruiti, sono più puliti (in media);
  2. hanno un’alternativa, ed è il Movimento 5 Stelle: è un’alternativa schifosissima, fascista ed è pieno di pazzi che credono a microchip sottopelle e scie chimiche, ma dice quelle due o tre cose di sinistra che il PD e i suoi antenati hanno dimenticato di dire da un quindicennio.

Capito qual è il problema? Non è che sono loro ad essere incapaci: siete voi (noi) di centrosinistra che siete dei cretini e non li avete votati. Pensano che vi siate distratti, mica che abbiate usato un attimo di cervello per decidere se votarli o meno, se rimanere a casa o meno. È un problema vostro, non loro. Siete sbagliati voi, non loro, loro han fatto tutto giusto, e al massimo è colpa della legge elettorale. La solita questione del capro espiatorio, ve la ricordate? Tutto fa brodo pur di rimanere a galla.

Io, allo stato, vedo tre potenziali elettori di centrosinistra, che probabilmente voteranno in questo modo, se il PD si ricandiderà in blocco:

  1. quello che ha votato PD: escludendo chi vota per appartenenza, chi vota per opinione potrebbe rimanere a casa frustrato o votare Doge;
  2. quello che ha votato M5S: non vedo perché dovrebbe cambiare opinione se non cambiano i fatti;
  3. quello che è rimasto a casa: come sopra, tendenza M5S.

Con due aggravanti (sempre per il PD):

  1. gli italiani, generalmente, saltano sul carro del vincitore, e il vincitore è il Semplice Doge;
  2. il Semplice Doge potrà fare tranquillamente una continuazione della campagna “siete morti”, con l’aggiunta che, stavolta, la mai premiata ditta Bersani & C. è morta per davvero.

E un minuscolo spiraglio:

  1. il M5S è pieno di m**** come la vecchia politica, solo che è m**** al profumo di onestà; poco importa se credono a gombloddi e a teorie economiche che un bombardamento atomico è un prurito sul pancino, tanto sono onesti, sono nuovi, non sono bruciati come i vecchi. Dov’è lo spiraglio? Che l’elettore di centrosinistra, non essendo cretino, magari si è accorto di questa m****, e magari, se non torna a votare PD, magari resta a casa, a ‘sto giro

Per cui io in termini di voti la vedo male, malissimo per il Bersani 2. Poi magari faranno una legge elettorale che li favorisca, ma la resa dei conti con la realtà sarebbe soltanto rimandata. Ancora una volta.

«Con questi dirigenti non vinceremo MAI.» Nanni Moretti non ha azzeccato solo le dimissioni del Papa: i dirigenti del 2002 sono gli stessi del 2013.

Non siate cretini, iscritti al PD: mandateli a casa, meritate (e meritiamo) gente migliore di chi vi ritiene una massa di cretini.

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6 Comments

  1. Devo essere sincero, questa mi mancava (nel senso che è la prima volta che la leggo su qualche sito internet), visto che sto leggendo altre ipotesi a riguardo in vista delle prossime/probabili/imminenti elezioni.

    Comunque, tornando sul tema, credo che Bersani non sia così sprovveduto, ha già detto più volte che “la ruota gira” e non credo proprio che si ripresenterebbe alle prossime elezioni. Farà un tentativo di formare un governo e, nel caso fallisse, cederà il passo ad altre ipotesi e scenari. Nel senso che se accadesse davvero quanto hai ipotizzato, Renzi non ci penserebbe due secondi ad uscire dal PD e a creare un suo partito/movimento.

    A mio avviso si faranno altre primarie per la premiership in cui Renzi (pur non sopportandolo minimamente per vari motivi) vincerà facilmente e a ottobre si deciderà chi farà il segretario del PD. Bisognerà vedere in campagna elettorale come si comporterebbe uno come Renzi, visto che sono segretamente convinto che anche con lui al comando per il PD e per la coalizione di centrosinistra sarebbe cambiato poco/niente.

    1. Si tratta delle ultime indiscrezioni (le trovi sul corriere ad esempio), ma bastava sentire Rosy Bindi qualche giorno fa per capire che non ha alcuna intenzione di scollarsi.

      Sulle primarie nutro perplessità: manca il tempo. La situazione va in cancrena molto velocemente.

      1. Posso dirti che ultimamente sono perplesso da quello che scrive il corriere? 🙂

        Sulla fattibilità delle primarie tutto dipenderà da quando si tornerà a votare. Siccome dubito che tra una cosa e l’altra si riesca a fare qualcosa prima di settembre (ho letto su Affari italiani la data del 21/22 luglio che credo sia pura fantascienza) il tempo ci sarebbe anche, bisogna vedere se ci sarà la volontà. Sono riusciti a fare le primarie per i parlamentari in un paio di settimane, in questo caso eccezionale non vedo le difficoltà tecniche per replicare una cosa del genere, mentre quelle politiche potrebbero indubbiamente esserci.

  2. Sono d’accordo con te Tooby. Sono convinto che il PD se avesse veramente mostrato coraggio e voglia di cambiare (intendo il partito, perchè fra i suoi elettori ce n’è tanto e dell’uno e dell’altra) avrebbe potuto veramente potuto arginare il fenomeno Grillo e assicurarsi una maggioranza degna di questo nome. Non so se Renzi avrebbe fatto la differenza ma certo è che avrebbe avuto poco tempo per imprimere quel cambiamento necessario che gli avrebbe portato il consenso prima delle ultime elezioni. Insomma avrebbero dovuto cambiare di più e prima.

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