[Economics for dummies] La Tobin Tax e l’economia irreale

Parte finale, in cui Panara fa una bella proposta costruttiva: dare all’Europa stabilità finanziaria e lavoro.

Infine, poiché quello che delle tasse conta non è solo chi le paga, è importantissima la destinazione delle risorse che attraverso di essa si raccoglieranno. Sarebbe bello che questa fosse una tassa europea, sia pure al momento di una parte solo dell’Unione, e avrebbe un senso che andasse a finanziare le due cose di cui oggi l’Europa ha più bisogno: stabilità (finanziaria) e lavoro (crescita).

Peccato che la Tobin Tax abbia effetti diametralmente opposti.

Quanto alla stabilità finanziaria, abbiamo già detto tanto. La Tobin Tax renderà il mercato (domestico) meno liquido e quindi con alta probabilità molto più volatile. In ogni caso, condurre operazioni finanziarie non speculative diventerà più costoso per i residenti italiani, fra cui aziende e famiglie. Se questa è la stabilità finanziaria, prepariamoci al terremoto.

Quanto al lavoro, mi piacerebbe capire che fine farà chi vive di trading; chi sopravvive grazie al trading; chi riesce ad coprirsi dai rischi (e quindi riesce a non finire in bancarotta) grazie al trading; chi lavora nel campo dell’intermediazione finanziaria, presso banche, broker, dealer e compagnia bella, i quali, se italiani, ridurranno l’organico, se esteri, se ne andranno proprio. Se meno persone investono, servono meno persone per consigliarle, seguirle. Via, licenziati. La logica sarebbe la stessa che la FIAT: se meno persone comprano auto, servirebbero meno operai per costruire quelle auto. Invece no, perché gli operai FIAT sono tanti ma organizzati; chi invece lavora nella finanza e con la finanza e non magari manco specula, invece, sono tanti, ma isolati. È brutto mandare per strada la gente solo quando quella gente può bloccare un’autostrada?

Parliamo di persone che hanno speso anni o addirittura una vita per studiare e lavorare in questo campo. E che adesso si trovano a dover ripensare il proprio percorso lavorativo da capo. Che è un eufemismo per dire disoccupati.

La Tobin Tax, dunque, oltre a togliere efficienza e dunque stabilità ai mercati finanziari, toglie pure lavoro, ovvero fa il contrario di ciò che dovrebbe finanziare secondo Panara.

Nella pagina successiva, il riassunto di tutta la storia.

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6 Comments

  1. TOOBY FOR PREZ !!

    Questo articolo dovrebbe essere stampato in milioni di copie e affisso dalle Alpi a Lampedusa, con fermata obbligatoria a Roma, sede del “boccoglione”, ovvero il coglione della Bocconi.
    Sono totalmente d’accordo con te quando ti dichiari perplesso sulla possibilità che anche gli altri Paesi europei, Germania in primis, vogliano distruggere per legge la propria piazza finanziaria. Ma ce li vediamo i Tedeschi (ma anche i Francesi, gli Spagnoli ecc.) che per legge distruggono l’EUREX, uno dei tre maggiori mercati dei derivati al mondo ?
    Alla peggio faranno come Hollande, una piccola tassa NON SULLE TRANSAZIONI, spacciata però come tale tanto per accontentare i talebani.
    In Italia, al contrario, non è chiaro se per incompetenza o per calcolo, ci avviamo all’annientamento della Borsa.
    La gente comune, opportunamente disinformata, crede la crisi sia originata dalle borse regolamentate ed in particolare dalla insignificante Borsa di Milano !!!

    Visto che siamo nella patria dell’incertezza del diritto, vorrei porti un quesito sulla assurda via italiana alla tassazione delle transazioni finanziarie.
    L’articolato della legge italiana è abbastanza confuso ed eccessivamente conciso e riprende malamente i contenuti della direttiva europea. In particolare, la proposta europea riguarda gli “enti finanziari” e non certo i privati cittadini. In quella proposta, gli enti finanziari soggetti all’imposta vengono individuati in base al cosiddetto “principio di residenza”.
    La legge italiana non distingue tra privati cittadini ed enti finanziari ed applica indiscriminatamente il “principio di residenza” a tutti, senza dare chiare esplicazioni né fare dovute distinzioni, creando così il solito mostro giuridico. Infatti, una delle possibili e più gettonate e demenziali interpretazioni della legge è la seguente:
    1 – se un pensionato fiscalmente residente in Italia compra oggi cento azioni ENI e le rivende fra un anno pagherà la tassa, sia all’acquisto che alla vendita. Se un hedge fund, fiscalmente non residente in Italia, compra e vende centomila azioni ENI cento volte al giorno non pagherà nulla.
    2 – se un piccolo trader, con residenza fiscale in Italia, compra un derivato trattato su una borsa non italiana (su cui non c’è alcuna tassa sulle transazioni) dovrà comunque pagare la tassa. Ovvero, la legge italiana riesce ad imporre tasse su transazioni all’estero e non già su beni posseduti all’estero. E’ come se il fisco italiano mettesse una tassa sulla compravendita di un immobile a Parigi oltre che sul possesso di quell’immobile.

    Ti sembra l’interpretazione corretta ?

    Grazie e complimenti

    1. Grazie per il tuo bel commento.

      L’interpretazione è ovviamente corretta, ma credo di aver letto pure di peggio in quella legge, ovvero che basta che uno solo dei contraenti non paghi la tassa per annullare la transazione (articolo 12, comma 22 – ironico, vero?). Io in primo luogo non ce li vedo certi intermediari diventare sostituti di imposta: costa troppo. Sicché certi se non tutti i marketmaker diranno ai propri clienti: «Fatti vostri», o al massimo chiudono baracca e burattini e se ne vanno. In quel caso, un’operazione mi finisce in perdita, io avrei addirittura convenienza a non pagare la tassa, visto che mi verrebbe annullata, e così la perdita.

      Ma poniamo pure il caso che io venda un’azione a un tizio all’estero: anche lui dovrebbe pagare la tassa, perché io sono italiano. E se non la paga che succede? Si annulla l’operazione anche a lui?

      A me la Tobin Tax così come congegnata più che un mostro giuridico, pare semplicemente ridicola.

      1. “.. ovvero che basta che uno solo dei contraenti non paghi la tassa per annullare la transazione (articolo 12, comma 22 – ironico, vero?)
        In quel caso, un’operazione mi finisce in perdita, io avrei addirittura convenienza a non pagare la tassa, visto che mi verrebbe annullata, e così la perdita.”

        Ma ce lo immaginiamo la Cassa di Compensazione e Garanzia che annulla un’operazione sui futures per “mancato versamento dell’imposta” ???
        La neurodeliri a Palazzo Chigi, D’URGENZA !!!

  2. Ma questa tassa non creerà semplicemente un mercato parallelo con transazioni fittizie, senza passaggi di titolarità fra gli attori?

    1. I mercati paralleli ci sono già, si chiamano MTF. Chi-X, per dirne uno, già assorbe un quarto dei volumi europei.

      Il rischio è che la liquidità si sposti sempre più nelle dark pools, dove è più difficile capire come si formano i prezzi, a discapito dei mercati “ufficiali” più trasparenti ma lasciati semideserti, che si limiteranno a prendere i prezzi dagli altri MTF, dove operano perlopiù i grandi attori.

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