Grazie di tutto, Rodolfo Cimino

(Un po’ off topic, mi scuserete)

Ieri mattina è scomparso Rodolfo Cimino, sceneggiatore disneyano fra i più originali, e uno dei pochi superstiti del periodo d’oro di Topolino (anni Novanta, specie i primi, ma Cimino aveva già un’esperienza ultradecennale), nonostante anche lui avesse subito il calo della qualità di cui parlavo qui (più che per l’età, per l’insensato taglio delle pagine dedicate a una singola storia). Scrittore così originale che il suo contributo alla costruzione del personaggio di Paperon de’ Paperoni, almeno in Italia, è inferiore solo a mostri come Carl Barks e Don Rosa.

Autore prolificissimo (quasi esclusivamente di storie papere, basti pensare che fino al numero 2000 uscito nel 1994 (( Non è che abbia una memoria mostruosa: è che il numero 1994 uscì intorno a san Valentino del 1994, appunto 🙂 )) , se non erro, aveva sceneggiato una sola storia di topi [e che storia] su credo un migliaio totali), si potrebbe discutere per ore del suo metodo di lavoro (invece di sceneggiare, disegnava name, storyboard, e neanche di bassa qualità [questo è uno dei più brutti che ho visto, per dire]), dei suoi soggetti (che pur seguendo sempre lo stesso canovaccio [zio Paperone che cerca di arricchirsi e va all’avventura su un improbabile mezzo di trasporto insieme ai nipoti], riusciva sempre ad essere originale) e del suo modo di creare dialoghi (usava parole desuete, frasi in apparenza complesse [ad esempio, una memorabile fa più o meno «si va per le Cipolle: con le medesime e le trippe del mariuolo mi ci farò un trifolato misto»], ma sempre comprensibili da chiunque, già dai titoli, che da soli bastavano a tirar via un sorriso, con uno stile difficilmente imitabile [e ci ha provato di recente qualche sceneggiatore della nuova guardia, ad imitarlo, con scarso successo… non tutto si impara all’accademia Disney, ragazzi…]). Fra i personaggi più riusciti, Reginella, la strega Roberta e il robot Camillino.

Fermo qui il necrologio fumettistico, che se volete potrete leggere altrove, anche per approfondire il suo stile. Vorrei solo aggiungere un ringraziamento, perché una sua storia (questa) mi ha probabilmente cambiato la vita, e visto che mi piace dove sono e con chi sono oggi, credo sia dovuto.

Quando, come spero, uscirà l’opera omnia in 2000 volumi (eh, sì, ha scritto tanto) di Rodolfo Cimino, andrò in fumetteria e dirò: «Quant’è? La pago il doppio».

Photo credits | Rodolfo Cimino e Giorgio Cavazzano, da qui

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5 Comments

  1. :'( e se ne va un altro pezzetto della mia infanzia… Addio Reginella…

    PS: La storia della salsina me la ricordo anch’io, era molto bella.

  2. Cimino “La Dimensione Delta”, secondo l’inducks, l’ha solo inchiostrata. Atomino è nato dalla penna di Romano Scarpa.

    Comunque un grande se n’è andato. Ciao, Rodolfo! 

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