[Economics for grannies] La speculazione e le agenzie di rating spiegate a tua nonna

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Questo non è un economics for dummies, non c’è niente di tecnico e tutto viene spiegato in modo pecoreccio.

Dopo la mozione bipartisan che ieri ha chiesto al Governo di fare pressioni sull’Europa perché ci sono speculatori e agenzie di rating cattivi che tolgono il pane alla gente, me ne sarei aspettata una contro, che so, i buchi neri, la pioggia, le scottature in spiaggia o le valanghe. Perché ciò che è sta accadendo non è dovuto a speculazione.

In realtà questa è solo una mossa per distrarre il Paese: si crea un nemico che non esiste e si dà a lui la colpa di tutto, mentre i veri colpevoli, quelli che tale mozione hanno appoggiato, votato e approvato, continuano a non sapere che pesci pigliare per risolvere il problema che diventa sempre più una catastrofe ambulante (l’apocalisse potrebbe essere vicina, dopotutto).

Per cui spieghiamo contro chi se la sono presa, come se dovessi spiegarlo a mia nonna.

Speculatori. Ciò che gli ignoranti chiamano “speculatori” in realtà sono studiosi dei mercati (analisti) che vanno alla ricerca di squilibri nei prezzi. Si tratta di persone (sempre più spesso un algoritmo che fa le stesse cose) che comprano o vendono un titolo perché sperano in un profitto rivendendolo o ricomprandolo ad un prezzo migliore rispetto a quello a cui hanno comprato o venduto. Sperano forse non è la parola esatta: essi fanno valutazioni fondamentali, tecniche, grafiche, cicliche per capire se un determinato titolo ha un prezzo troppo alto o troppo basso. Il signore che è considerato il più grande speculatore di tutti i tempi, George Soros, non faceva che questo: un giorno notò che la sterlina non poteva rimanere nello SME, sicché vendette sterline allo scoperto prima che tutti gli altri, Banca d’Inghilterra compresa, si accorgessero che la sterlina, effettivamente, non poteva rimanere nello SME. E fece miliardi. Un altro “speculatore” è John Paulson: questo signore notò che il mercato immobiliare era prossimo a collassare, per cui scommise su questo squilibrio e fece miliardi. Ogni giorno milioni di persone in tutto il mondo vanno alla ricerca di questi squilibri al fine di riportare i prezzi in equilibrio e far capire al mondo intero quanto vale una cosa, così che il mondo intero possa fare scelte in base al prezzo reale di una cosa.

Non è chiaro? Esempio da supermercato: quando vai a fare la spesa, ci vai perché avverti uno squilibrio. Hai fame (o l’avrai), sicché vai al banco e compri del pane. Lo mangi, e hai risolto lo squilibrio. La stessa cosa la fanno i cosiddetti speculatori, solo che questi signori si alzano presto al mattino e vanno a letto tardi la sera cercandoli, questi squilibri, per capire quale tipo di pane comprare. Ergo, tu stesso sei uno speculatore. Se sei cattivo, decidilo tu.

Quanto alle agenzie di rating, la questione è molto semplice. La questione dell’aggiotaggio, della manipolazione del mercato per fare un piacere a pochi massoni che controllano il mondo è un’idiozia. I milioni di “speculatori” di cui sopra non aspettano mica le agenzie di rating. Le agenzie di rating sono perennemente in ritardo rispetto agli “speculatori”. Se le agenzie di rating fossero arrivate prima di Soros, questi non avrebbe guadagnato un centesimo: ma non potevano arrivarci, perché non erano Soros. Il fallimento della Grecia è arrivato non perché lo hanno deciso le agenzie di rating, bensì gli “”speculatori”” si sono accorti che c’era uno squilibrio in Grecia (nessuno paga le tasse, ci sono sprechi faraonici, debito pubblico alle stelle, imprenditoria inesistente, politica corrotta) e si sono mossi di conseguenza. Stessa cosa sta accadendo all’Italia: siamo il quarto debito pubblico del mondo, abbiamo una pressione fiscale assurda che viene dissolta in rivoli di sprechi, non cresciamo da una vita, siamo incredibilmente corrotti, la nostra classe politica dà la colpa di tutto questo alle valanghe invece di fare ciò che si deve fare… e la colpa di tutto questo casino è degli speculatori? Ma stiamo scherzando? Il mercato (pardon gli “””speculatori”””) ci sta(nno) già punendo (e non potrebbe essere altrimenti, credetemi, siamo in una situazione pietosa, ma pensiamo ai ministeri al Nord e al prossimo campionato, mi raccomando), le agenzie di rating arriveranno, ma in ritardo, come sempre.

Esempio chiarificatore: immaginate un’agenzia di rating come un tizio sui rollerblade che ha avuto la brillante idea di attaccarsi con un cavo a un’automobile (che nella metafora è un Paese, una banca, un’impresa a caso). A un certo punto l’auto fa una curva, il pattinatore continua a pattinare tranquillo, senonché, nel momento in cui effettua anche lui la curva, solo allora si accorge che la strada finisce in un burrone e la macchina sta precipitando giù da quel precipizio. Sicché l’agenzia di rating si stacca dalla macchina, “chiama” i mercati e dice “Oh, qua c’è la Grecia che sta precipitando”. Così funzionano le agenzie di rating.

Questo è tutto: ieri sera un twittero mi ha scrittola speculazione non esiste, le agenzie di rating sono come l’Auditel“. Non poteva spiegarlo meglio: ficchiamocelo nella zucca (e ficcatelo nella zucca delle vostre nonne, zii, parenti, amici e conoscenti vari), stiamo in una situazione oggettivamente catastrofica, il che non sarebbe neppure tanto grave, se non fosse che non stiamo facendo nulla per uscirne.

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7 Comments

  1. Gli speculatori si rendono conto che “qualcuno” ha fatto un’idiozia. Siccome sanno che nel mondo reale le idiozie hanno vita breve riescono a prevedere come evolverà il sistema e quindi a fare soldi.
    Da un punto di vista formale tutto bene. La colpa non è dello speculatore ma di chi ha fatto l’idiozia.
    Però quando l’idiota sei tu la reazione naturale (razionale forse no ma naturale sì) è quella di arrabbiarsi con chi si approfitta della tua stupidità. E dato che non ci puoi fare nulla ti lamenti a gran voce sperando che qualcuno ti dia, se non altro, supporto morale.

  2. Perdonate la mia ignoranza abissale in materia, ma stimolato dall’arguzia del post mi viene questa domanda forse ingenua, ma che mi va di farti: per stare all’esempio iniziale di Soros, a lui chi gliel’aveva date così tante sterline per provocarne, vendendole, la perdita di valore?

    1. I casi sono due: o le aveva perché le aveva guadagnate negli anni precedenti o non le aveva (tutte) e ha usato contratti con margine che gli permettevano di muovere più denaro di quel che possedeva, ovvero il resto veniva preso a prestito (non so all’epoca, ma oggi sui mercati valutari è possibile “muovere” 400 euro avendone in cassa uno solo)

  3. L’esempio del supermercato però è un po’ debole. Provo a riformularlo:
    Tu vai al supermercato e vedi che ci sono i cocomeri ad un prezzo stracciato. Siccome sei un uomo di mondo sai che domani i prezzi ritorneranno quelli di sempre perché un prezzo così basso per un cocomero non è sostenibile sul lungo periodo. A questo punto puoi:
    1 ) comprarti un cocomero per pochi spiccioli, tornare a casa e sbafartelo con sommo gaudio.
    2 ) approfittare del fatto che costano poco, comprare 3 -4 cocomeri e invitare degli amici per uno sbrodolosissimo cocomero-party.
    3 ) riempire il carrello di cocomeri, tenerli nel frigo un paio di giorni e poi (quando i prezzi si saranno rialzati) rivenderli ad un prezzo più alto di quello che li hai pagati ottenendone un profitto.
    Se la tua scelta è la terza sei uno speculatore.

    Nota bene che comprando i cocomeri a poco confidando che il loro prezzo sarebbe salito non hai rubato nulla a nessuno. Se qualcuno ha abbassato il prezzo dei cocomeri oltre ogni limite ragionevole non è colpa tua.
    Tuttavia, quando d’estate vedo la gente uscire dal supermercato con un carrello pieno di cocomeri, un pochino di fastidio lo provo…

    1. In verità l’esempio intendeva dire altro: uno speculatore avverte uno squilibrio (un prezzo troppo basso) e cerca di riequilibrarlo (compra il titolo); una persona a caso avverte uno squilibrio (la fame) e cerca di riequilibrarlo (compra il pane).

      L’esempio del tizio che compra cocomeri per rivenderli ricade nella prima classe dei miei esempi, non nella seconda, poiché l’acquisto dei cocomeri non vuole soddisfare un bisogno fisiologico, ma uno monetario (in altre parole, avverte uno squilibrio nel prezzo dei cocomeri e cerca di riequilibrarlo).

      Tuttavia in entrambi i casi emerge la funzione dello speculatore (o, usiamo la parola giusta, del trader) che è ridare equilibrio ad un sistema.

      In altri termini, va distinta la funzione collettiva degli speculatori (che è la creazione di prezzi informativi) dalla motivazione che spinge il singolo speculatore (che di solito è il profitto, ma non solo). Nel mio post interessa la prima, non la seconda, ovvero gli speculatori non lo fanno per cattiveria o perché sono dei figli di, ma perché un agente (che potrebbero essere gli speculatori stessi, ci mancherebbe) ha creato uno squilibrio (e questo è il motivo per cui non attaccano la Germania, dalla quale potrebbero avere un profitto enormemente maggiore rispetto a quel paesello che è la Grecia).

      Mi fermo qua con la teoria, perché questo è un tema che ha generato discussioni infinite.

      Un passo avanti pratico (semplificando al massimo): tutto il casino che sta succedendo in questi mesi è riassunto in questo grafico http://camiborsa.investireoggi.it/files/2011/07/SP500110728.gif

      Gli americani hanno trovato un prezzo di equilibrio, e siccome la borsa americana trascina tutte le altre, l’averlo trovato costringe gli altri indici alla ricerca di un loro proprio prezzo di equilibrio privato dei disturbi della borsa americana, che per quello italiano è inevitabilmente più in basso, visto che siamo più deboli.

      Questo significa che gli investitori tolgono denaro dai mercati azionari e obbligazionari di basso livello (come quello italiano o greco ecc) e lo portano verso porti più sicuri, ovvero cercano sistemi già equilibrati, ovvero con un basso grado di rischio (quindi investono in Bund tedeschi).

      (Giusto per far capire la complessità: siamo in periodo vacanziero, per cui 1) chi ha investito decide di liquidare per non avere preoccupazioni o per pagarsi la vacanza 2) molti investitori sono in vacanza, i volumi sono ridotti e poche persone possono muovere tanto il mercato; questo implica che da un lato abbiamo una propensione ribassista in questa stagione e che per trovare un prezzo di equilibrio i mercati si muovono con scosse più forti del solito, e ciò non fa bene alla propensione al rischio e questo contribuisce a drenare ancor di più denaro dai mercati più rischiosi, e ricomincia il circolo. Per questo parlo di apocalisse ad agosto: se il 5 l’Italia finirà in recessione tutti i fattori di cui sopra faranno, con una certa probabilità, cadere ancor di più i prezzi dei BTP & co., poiché gli speculatori aggiungeranno squilibrio a squilibrio e la forte volatilità -che è per gli speculatori come il sangue per gli squali – potrebbe far raggiungere livelli assolutamente da inferno – ed è per questo motivo che è stata cancellata l’asta di titoli di stato di agosto).

    2. (Per spiegare l’effetto volatilità: è come quando vai a comprare il pane, vedi il tizio prima di te che compra la mortadella, oltre alla fame ti viene pure la golosità [aggiungi squilibrio a squilibrio] e decidi di comprarla pure tu)

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