Quella strana voglia di pagare il canone. Degli altri

In questi giorni ci sono i mondiali di calcio, evento molto seguito a livello mondiale. La RAI, quest’anno, ha deciso di acquistare i diritti per una sola partita al giorno, lasciando il resto a SKY. Questo significa che chi vuole vedersele tutte deve pagare, oltre al canone della tv, anche l’abbonamento a SKY, oppure ingegnarsi.

Da qualche parte, nel Nord Italia, però, prende la RSI, le televisione pubblica svizzera italiana, che trasmette tutte le partite, in linea, per quanto ne so, con tutte le altre tv pubbliche degli altri Paesi (insomma, la RAI è l’unica ad averne comprata una sola al giorno). E io le vedo lì.

Potrei pure vederle sul sito internet, perché la RSI utilizza un normalissimo player in flash, niente di pesante e inefficiente come Silverlight (o la sua altrettanto pesante e inefficiente implementazione per Linux, Moonlight) come invece fa insensatamente la RAI.

Ma il punto non è questo. Il punto è che vedendo la tv svizzera vedo anche le pubblicità, soprattutto quelle che ricordano la programmazione televisiva (film, telefilm, documentari, eccetera). E così ho scoperto che la RSI trasmette programmi di ottima qualità, molto interessanti, oltre che, ovviamente, tante serie tv e film di successo (quelli americani è possibile anche ascoltarli in lingua inglese) e per tutti i gusti e chiaramente informazione, compreso Euronews che non so più neppure se la danno più alle cinque di mattina, sulla RAI (rischia di passare qualche notizia). Presenti pure telenovelas e giochi a premi.

E sto parlando del palinsesto estivo, e se considerate che una rete su due al momento è praticamente tutta dedicata ai mondiali in questo periodo, io non riesco a immaginare che facciano nella stagione regolare.

Volendo sintetizzare, questa tv ha la semplicità delle tv regionali nostrane (le pubblicità, le tv, gli studi) con i contenuti di una tv nazionale (estera). Certo, non è la BBC, ma è pur sempre una tv “regionale”.

Senza le puttanate tipiche della tv commerciale: niente reality, niente talk show sulla fuffa e altra roba. Che suppongo siano appannaggio delle tv private svizzere.

Come è giusto che sia: la missione della tv pubblica dovrebbe essere un po’ diversa, non mettersi ad inseguire quella commerciale. È questo ciò che fa la RAI: insegue Mediaset, si butta sul trash, non fa informazione se non glielo impone un giudice e cose così.

E per questo, a dieci giorni dall’inizio dei mondiali, finisce che io mi sento in colpa a guardare la tv svizzera perché non ne pago il canone. Perché accidenti, se lo meritano tutto, e lo pagherei volentieri.

Mentre a me passa la voglia di pagarlo per la RAI, per i programmi che trasmette come pure per il fatto che per vederla su internet devo fare salti mortali simili a quelli che dovrei fare per vedere la tv svizzera.

Con la differenza che i blocchi che questa tv mi impone sono giusti, quelli della RAI no: mio malgrado, il canone lo pago ancora.

Se l’articolo ti è piaciuto, puoi incoraggiarmi a scrivere ancora con una donazione, anche piccolissima. Grazie mille in ogni caso per essere arrivato fin quaggiù! Dona con Paypal oppure con Bitcoin (3HwQa8da3UAkidJJsLRfWNTDSncvMHbZt9).

One Comment

Comments are closed.