Ma chi è ‘sto Carlo Cracco?

La domanda, in verità, non è “chi è?” (è uno chef di Milano, due stelle Michelin, ha lavorato con Marchesi e Ducasse – che sono arrivati a un massimo di tre stelle). La domanda è “perché?” (cit.)

Perché me lo ritrovo sempre più spesso in giro, nelle ultime settimane?

La prima volta, credo un paio di settimane fa, me lo rivedo in un servizio di Studio Aperto (i cui “giornalisti” si muovono fuori Milano solo per i casi umani) dove, mostrando le sue prelibatezze e facendosi un bel po’ di pubblicità, parlava di un tizio che non aveva pagato il conto nel suo ristorante.

Pochi giorni dopo, ancora a Studio Aperto, anche per farsi pubblicità, me lo ritrovo intervistato durante una manifestazione gastronomica di non so cosa.

Ieri me lo ritrovo fra le pagine interne di Topolino (pagine sempre più utilizzate per la promozione di film e cose varie ((Ultimamente usano anche le storie a fumetti per fare promozione di spettacoli altrui, questa settimana tocca al film “Ex”.)) ) mentre incontra gli alunni di una scuola materna e elementare (rigorosamente paritaria).

Oggi, invece, ha parlato alla rubrica enogastronomica del TG1.

Giusto un mese fa su Wikipedia è apparsa la sua biografia, inserita da un IP di Milano.

O è diventato una moda tipo Facebook o ha assunto un addetto alle pubbliche relazioni veramente formidabile.

Perché mai dovrebbe fare così tanto notizia non mi è granché chiaro.

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