Il problema dell’informazione

Non so quanti di voi sanno che domani, 25 aprile, è previsto il V2-Day. E non lo so perché non so quanti di voi leggano il blog di Beppe Grillo, visto che fino ad oggi il mondo dei media mainstream lo ha ignorato, e quindi buona parte del Paese non lo sa. I motivi vi saranno via via chiari in seguito.

Il V2-Day che Beppe Grillo ha organizzato per domani riguarda la stampa e l’informazione: Grillo si è fatto promotore di tre referendum che intendono rivoluzionare il mercato dell’informazione in Italia, attraverso l’abolizione di tre leggi o parti di legge. Illustro i tre quesiti evitando tecnicismi:

  1. Il primo quesito chiede l’abolizione del finanziamento pubblico ai giornali. Dovete infatti sapere che lo Stato italiano finanzia i giornali con un miliardo di euro l’anno, e sono soldi che vanno a finire a una moltitudine di testate, sia grandi che piccole, microscopiche o praticamente inesistenti. Se da un lato è giusto tutelare il pluralismo dell’informazione, dall’altro è profondamente ingiusto che per ricevere molti soldi basti avere due amici parlamentare, così come è ingiusto che un giornale sopravviva solo per i finanziamenti pubblici e magari senza lettori.
  2. Il secondo quesito chiede l’abolizione dell’ordine dei giornalisti. Dovete sapere che per fare il giornalista bisogna superare un esame di Stato (ovvero pagato da noi), fare un tirocinio e iscriversi obbligatoriamente all’albo. Tali norme vogliono tutelare la qualità dell’informazione. Ma chi, come me, legge quotidianamente i giornali e segue vari telegiornali, potrà notare che questo non accade: sempre più i giornalisti commettono grossolani errori grammaticali, travisano fatti, non si informano decentemente, manipolano la verità per mostrare un certo volto o nascondendone un altro o addirittura ignorano delle notizie. Quale che sia la causa di tutto questo, c’è da dire che è una cosa intollerabile. Non solo: l’Ordine dei Giornalisti è stato fondato dai fascisti nel 1925 per tenere sotto controllo la nascente informazione di massa. In contrasto con quanto dice l’articolo 21 della Costituzione italiana, l’Ordine è stato mantenuto anche dopo la caduta del fascismo, riformato nel 1963 e tuttora in vigore. Non voglio esplorare i motivi per cui è stato mantenuto: voglio solo far notare che all’estero, almeno nei Paesi civili, non c’è nulla del genere e l’informazione deve sottostare a livelli minimi di controllo (mentre in Italia, di recente, si voleva sottoporre ad autorizzazione addirittura i blog!). Tuttavia c’è un’informazione più libera della nostra e di qualità mediamente più alta (almeno questo dicono numerosi studi internazionali sulla stampa, ma mi pare che i fatti lo comprovino – almeno per me, che leggo spesso giornali di lingua inglese);
  3. Il terzo quesito, forse il più importante, chiede l’abolizione della legge Gasparri. Per prima cosa, bisogna dire che la legge Gasparri (che poi è un Decreto Legislativo) è stata respinta dall’allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, poiché ravvisava due motivi di incostituzionalità: in primo luogo, la legge dichiarava che il passaggio al digitale terrestre doveva avvenire nel 2006. Abbiamo visto che questo non è avvenuto, e c’era da aspettarselo, visto che l’Unione Europea aveva posto il limite al 2012 proprio perché riteneva impensabile un passaggio così repentino. Ma perché il governo Berlusconi aveva dunque deciso il passaggio nel 2006? Perché in questo modo si raggiravano svariate sentenze della Corte Costituzionale e della Corte di Giustizia Europea, che imponevano il passaggio di Rete 4 (rete di Berlusconi) sul satellite, a tutela del pluralismo dell’informazione. A tutt’oggi, Rete 4 è un’emittente abusiva, le cui frequenze spettano ad Europa 7, che attende un risarcimento miliardario da parte dello Stato italiano (ovvero da noi) perché non ha mai potuto trasmettere pur avendo vinto sia la gara sia i numerosi ricorsi: inoltre l’articolo 5 della legge prevede, paradossalmente, che se vinci la gara per l’assegnazione delle frequenze, non ne hai comunque diritto. In secondo luogo, Ciampi ha rinviato la legge al Parlamento perché aumentava teoricamente all’infinito la quota di mercato che un editore poteva detenere, oltre la quale sarebbe scattata la sanzione per abuso di posizione dominante: la legge Gasparri, infatti, afferma che il tetto antitrust passa dal 30% al 20%, ma afferma anche che tale tetto viene esteso. Un esempio chiarirà le idee: se il 30% di 100 è 30, il 20% di 1000 è 200. La percentuale è più bassa, ma la differenza è grossa, anzi, enorme. Tant’è che se prima un operatore poteva ricavare al massimo 12 miliardi di euro, adesso può arrivare comodamente a 26 miliardi. Qualcuno avrà notato, per esempio, che le reti di Berlusconi, dal 2006, fanno un uso massiccio delle televendite: questo perché la stessa legge, contro le regole stabilite dall’Unione Europea, prevede che le televendite non sono da considerarsi pubblicità. Tuttavia, anche grazie a queste televendite, Mediaset ha registrato un aumento dei ricavi: si consideri, inoltre, che spesso, in pieno giorno, si assistono a pubblicità+televendite che durano un quarto d’ora, e di notte una televendita dura anche mezz’ora. Mediaset (di proprietà di Berlusconi, che potrà anche non gestirla direttamente, ma che comunque ci guadagna come azionista di maggiornanza, possedendo oltre il 39%) con questo sistema illegale guadagna un sacco di soldi. Di contro, e questo in molti non l’avevano notato, l’Unione Europea ha stabilito che da gennaio 2009, se l’Italia non impedirà questo scempio, dovrà pagare multe per almeno 300mila euro al giorno a partire dall’entrata in vigore della legge, ovvero dal 2006. Questo significa che il primo gennaio del 2009 l’Italia (e quindi noi contribuenti) rischia di dovere sborsare almeno 300 milioni di euro. Intanto Mediaset, Publitalia ’80 e tutte le altre aziende facenti capo a Silvio Berlusconi sono regolarmente in attivo (in controtendenza con la maggioranza delle altre), e addirittura Mediaset e collegate controllano il mercato pubblicitario fino al 36%: se si considera che tutta la carta stampata raccoglie la stessa percentuale, ci rendiamo conto che si tratta di un’enormità. In risposta alla incostituzionalità ravvisata da Ciampi, il governo Berlusconi ha emanato in fretta e furia (pochi giorni dopo, infatti, Rete 4 doveva essere spenta) il decreto salva-rete4, mentre il Parlamento, a maggioranza di centrodestra, riapprovava la legge, costringendo Ciampi a promulgarla, in barba alla Costituzione.

Io ho una mia idea riguardo ognuno dei referendum, ma preferisco rivelarla domani, giorno del V2-Day. Ho cercato di esporre qui oggi fatti e notizie in modo oggettivo, evitando ogni commento personale, anche se si può evincere facilmente il mio disgusto per la situazione dell’informazione in generale. Un simile abominio nell’informazione ha tre precedenti illustri: l’Italia di Mussolini, la Germania di Hitler e l’Unione Sovietica. Tre Stati che controllavano l’informazione per costruire consenso e distruggere il dissenso: o la pensi come noi o sei morto. Oggi è diverso, ma la minestra è la stessa: caro giornalista, o scrivi quello che diciamo noi o non lavori e muori di fame. E bombardati dalle stesse notizie, raccontate allo stesso modo, ed emarginate le altre campane, il cittadino medio viene convinto che questo è bene e quello è male. Come accadeva nei regimi totalitari.

L’Italia nel 2006 era stata considerata una nazione con informazione parzialmente libera dal rapporto annuale di Freedom House: la situazione è migliorata nel 2007. Lo stesso rapporto ci informa che con l’uscita di Berlusconi da Palazzo Chigi sono migliorati (guarda caso) gli ambienti economici e politici (ma non quello legale), e l’Italia è tornata ad essere una nazione ad informazione libera (seppure di poco). Aspetteremo il prossimo anno per valutare i primi effetti del ritorno di Berlusconi al potere.

Il mio disgusto, intanto, si fa sempre più forte. Voglio farvi solo un esempio: il 16 aprile scorso un marocchino era stato picchiato e ripetutamente investito con l’auto fino a dilaniarlo a morte: il responsabile era un italiano, arrestato il 22 aprile. La stampa ha forse avuto reazioni simili ai casi di violenza, omicidio, rapine che vedono stranieri nella parte dei carnefici e italiani nella parte delle vittime? No. Io, che mi informo spesso e più volte al giorno, l’ho saputo solo grazie a una fonte minore, ma indipendente, quale è Wikinotizie.

Per la stampa italiana, un morto straniero, meglio se di colore, vale molto meno di un italiano rapinato. La stampa, in questo modo, soffia sul fuoco di un razzismo strisciante, che vede nel diverso un pericolo, un razzismo che è caratteristico della destra (a cominciare dalla Lega Nord), che guarda caso ha come leader proprio il maggiore editore d’Italia, proprietario e amico di proprietari di giornali, possessore di tre televisioni nazionali e controllore delle tre pubbliche. Proprio lui: Silvio Berlusconi.

Ringrazio ancora lui e tutti i politici che a destra come a sinistra, contribuiscono quotidianamente a tenerlo in vita (politicamente parlando) perché «non lo condividiamo, ma ci fa comodo averlo».

Le conseguenze di quindici anni di questa politica dell’opportunità e del “ci facciamo i cazzi nostri” sono sotto gli occhi di tutti.

(P.S.: avete notato sicuramente notato che il V2-Day è scomodo per certi politici: ma avete notato che i giornalisti lo ignorano perché, se passassero i referendum, sarebbe la fine della loro casta?)

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21 Comments

  1. Mah, anche tu l’ennesima foca che prende a bocca spalancata i pesci dell’ipocrisia che Beppe Grillo lancia dal suo blog o dai suoi palchi, piazze (virtuali o reali) nelle quali il suo unico divertimento è offendere il capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Eppure, mio buon Giovanni, ti facevo una persona estremamente lungimirante, ma abboccare agli ipocriti messaggi di questo fenomeno da baraccone è una conferma di quanto tu abbia le idee confuse 🙁 Il sentimento contro Beppe Grillo cresce, a dismisura, ci sono interi blog contro di lui, e prima o poi le sue buffonate finiranno, e questo santone chiuderà finalmente la bocca (non sono minacce, è solo una speranza-constatazione di fatto).

  2. Mah, anche tu l’ennesima foca che prende a bocca spalancata i pesci dell’ipocrisia che Beppe Grillo lancia dal suo blog o dai suoi palchi, piazze (virtuali o reali) nelle quali il suo unico divertimento è offendere il capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Eppure, mio buon Giovanni, ti facevo una persona estremamente lungimirante, ma abboccare agli ipocriti messaggi di questo fenomeno da baraccone è una conferma di quanto tu abbia le idee confuse 🙁 Il sentimento contro Beppe Grillo cresce, a dismisura, ci sono interi blog contro di lui, e prima o poi le sue buffonate finiranno, e questo santone chiuderà finalmente la bocca (non sono minacce, è solo una speranza-constatazione di fatto).

  3. Mah, anche tu l’ennesima foca che prende a bocca spalancata i pesci dell’ipocrisia che Beppe Grillo lancia dal suo blog o dai suoi palchi, piazze (virtuali o reali) nelle quali il suo unico divertimento è offendere il capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Eppure, mio buon Giovanni, ti facevo una persona estremamente lungimirante, ma abboccare agli ipocriti messaggi di questo fenomeno da baraccone è una conferma di quanto tu abbia le idee confuse 🙁 Il sentimento contro Beppe Grillo cresce, a dismisura, ci sono interi blog contro di lui, e prima o poi le sue buffonate finiranno, e questo santone chiuderà finalmente la bocca (non sono minacce, è solo una speranza-constatazione di fatto).

  4. Pare che le firme non siano valide ai fini del referendum perché la legge prevede non sia possibile effettuare la raccolta firme nei sei mesi successivi alla convocazione dei comizi elettorali. Ti risulta?

  5. Pare che le firme non siano valide ai fini del referendum perché la legge prevede non sia possibile effettuare la raccolta firme nei sei mesi successivi alla convocazione dei comizi elettorali. Ti risulta?

  6. Pare che le firme non siano valide ai fini del referendum perché la legge prevede non sia possibile effettuare la raccolta firme nei sei mesi successivi alla convocazione dei comizi elettorali. Ti risulta?

  7. @Stefomec: continui a non leggermi: ho già detto e ripetuto che Beppe Grillo è una voce come tante. ( http://blog.tooby.name/2008/03/25/64/ ). Poi, se sostituisci in quanto hai scritto “Beppe Grillo” con “Silvio Berlusconi” avrai il tuo ritratto, e la cosa è ben peggiore, perché tu, stavolta non ci sono prove a smentirmi, sei davvero l’ennesima foca che va dietro a questo signore che non si proclama Santone, ma direttamente Gesù Cristo (e non sto scherzando, l’ha detto davvero). Tu mi stai offendendo, perché io ho le idee chiare, mentre tu sei stato contagiato dall’hype che Berlusconi si è costruito addosso. Ti avviso: censurerò i tuoi prossimi commenti se risulterà che io ti ho già detto o ho già scritto qualcosa, mentre tu tenti di dire il contrario. Ti comporti esattamente come il tuo idolo: parli senza informarti, e questo non lo accetto. La foca, caro mio, sei tu, ma non riuscirai a rendertene conto.

    @Aet: non ho ancora verificato, ma è plausibile.

  8. @Stefomec: continui a non leggermi: ho già detto e ripetuto che Beppe Grillo è una voce come tante. ( http://blog.tooby.name/2008/03/25/64/ ). Poi, se sostituisci in quanto hai scritto “Beppe Grillo” con “Silvio Berlusconi” avrai il tuo ritratto, e la cosa è ben peggiore, perché tu, stavolta non ci sono prove a smentirmi, sei davvero l’ennesima foca che va dietro a questo signore che non si proclama Santone, ma direttamente Gesù Cristo (e non sto scherzando, l’ha detto davvero). Tu mi stai offendendo, perché io ho le idee chiare, mentre tu sei stato contagiato dall’hype che Berlusconi si è costruito addosso. Ti avviso: censurerò i tuoi prossimi commenti se risulterà che io ti ho già detto o ho già scritto qualcosa, mentre tu tenti di dire il contrario. Ti comporti esattamente come il tuo idolo: parli senza informarti, e questo non lo accetto. La foca, caro mio, sei tu, ma non riuscirai a rendertene conto.

    @Aet: non ho ancora verificato, ma è plausibile.

  9. @Stefomec: continui a non leggermi: ho già detto e ripetuto che Beppe Grillo è una voce come tante. ( http://blog.tooby.name/2008/03/25/64/ ). Poi, se sostituisci in quanto hai scritto “Beppe Grillo” con “Silvio Berlusconi” avrai il tuo ritratto, e la cosa è ben peggiore, perché tu, stavolta non ci sono prove a smentirmi, sei davvero l’ennesima foca che va dietro a questo signore che non si proclama Santone, ma direttamente Gesù Cristo (e non sto scherzando, l’ha detto davvero). Tu mi stai offendendo, perché io ho le idee chiare, mentre tu sei stato contagiato dall’hype che Berlusconi si è costruito addosso. Ti avviso: censurerò i tuoi prossimi commenti se risulterà che io ti ho già detto o ho già scritto qualcosa, mentre tu tenti di dire il contrario. Ti comporti esattamente come il tuo idolo: parli senza informarti, e questo non lo accetto. La foca, caro mio, sei tu, ma non riuscirai a rendertene conto.

    @Aet: non ho ancora verificato, ma è plausibile.

  10. Stante che anche a me Grillo provoca un certo ribrezzo. È una voce tra le tante, ma è pericoloso che sia la sua ad emergere. Ma ne riparleremo in sede più appropriata…

  11. Stante che anche a me Grillo provoca un certo ribrezzo. È una voce tra le tante, ma è pericoloso che sia la sua ad emergere. Ma ne riparleremo in sede più appropriata…

  12. Stante che anche a me Grillo provoca un certo ribrezzo. È una voce tra le tante, ma è pericoloso che sia la sua ad emergere. Ma ne riparleremo in sede più appropriata…

  13. Contrariamente a quanto dice la foca sopra, io Beppe Grillo lo leggo e lo critico. Non ho potuto scrivere di cosa penso dei referendum, ne parlo brevemente qui: sono ovviamente d’accordo con la Gasparri, visto che ci fa prendere un sacco di multe dalla UE, mentre Silvio ci guadagna (la foca di cui sopra pare fregarsene, prendendosela con Grillo, invece di notare che il suo beniamino gli sta camminando beatamente sopra la schiena); sono d’accordo con il finanziamento facile ai quotidiani (la stampa va aiutata, ma entro certi limiti: qui la legge prevede che per avere diritto ai finanziamenti, basta che il giornale vada in stampa -anche se poi ne vengono venduti zero – e che due parlamentari firmino per lui – questa è distorsione della concorrenza); quanto al terzo quesito, non ho problemi con l’ordine dei giornalisti in sé, quanto che per esercitare la professione occorre l’iscrizione obbligatoria all’albo. Fosse facoltativa, ben venga, ma l’obbligatorietà implica necessariamente una volontà di controllo – guarda caso, non c’è obbligo per i sindacati di iscriversi al registro delle persone giuridiche, questo perché le forze costituenti della sinistra si resero conto di cosa comportava).

    Posso anche dirti che io sono favorevole agli inceneritori (con una normativa decente) e al nucleare (anche se preferisco di gran lunga che si mettano in atto prima i progetti di Rubbia e simili sull’energia alternativa). Questo solo come esempi del fatto che io non vado appresso a Grillo come una pecora (al contrario della foca sopra, che sputa sentenza senza neanche leggermi e che segue il suo idolo ovunque vada, senza neanche preoccuparsi di verificare se gli sta ordinando di infilarsi una spada in gola), ma lo critico. Io ritengo, allo stesso modo, che abbia ragione circa il conflitto d’interessi, l’informazione controllata e la casta dei politici: anche io li ritengo un male assoluto, e in molti casi io li condannavo apertamente già molti anni prima (le prime due, per esempio, le condannavo già dal 2003, ben prima dell’avvento di Grillo).

    Detto questo, ogni voce deve essere valutata: ritenere Grillo o un santo o un diavolo è da idioti. Dire “ha sempre ragione” oppure “ha sempre torto” è da ignoranti. E questo vale anche per Berlusconi, Veltroni, i tuoi genitori, il tuo migliore amico. Nessuno è infallibile, come nessuno può sempre sbagliare. Ci dobbiamo informare, non dobbiamo avere pregiudizi, analizzare tutte le voci che ci arrivano al cervello, e accettare anche le cose giuste che ci dicono le persone che non ci piacciono, così come respingere le cose sbagliate che provengono da persone che ci piacciono.

    La voce di Grillo, però, emerge più delle altre, perché rispecchia un malessere diffuso: è indubbio, per esempio, che i politici abbiano costituito una casta, che plasma la legge a proprio uso e consumo (non voglio citare le leggi ad personam di Berlusconi perché abusate: cito la legge-bipartisan del 1998 chiamata Simeoni-Saraceni, i quali erano l’uno, deputato FI, l’altro deputato DS, i quali, per, non precisati motivi, proposero e fecero approvare una legge, che obbliga le forze dell’ordine non ad arrestare, ma solo a notificare l’ordine di esecuzione di una sentenza, così come hanno facilitato l’accesso a misure detentive alternative, mettendo così in libertà, fra gli altri, anche criminali comuni).

    Misure del genere, ovviamente, non trovano posto nel cuore degli italiani: semplicemente, in molti non sanno di queste misure scellerate (corollario → rigetto dell’informazione controllata). Grillo, invece, queste cose le mette sul piatto, e data la visibilità che ormai ha il suo blog, raggiungono un pubblico abbastanza vasto, i quali si sentono dire quel che vogliono sentirsi dire. Che poi in alcuni casi sia la verità, in altri la trascrizione del pensiero di Grillo, è un altro discorso. Per questo informarsi autonomamente è utile, in primo luogo, per rendersi conto che Grillo dice certe verità, in secondo luogo, per farci una nostra propria idea sul pensiero di Grillo, e solo allora dargli ragione o torto, con onestà intellettuale (va da sé, quindi, che è disonesto intellettualmente, oltre che da foche e da imbecilli – ritenere che Grillo dice sempre la verità o sempre la falsità, come pure ritenere che Grillo sbagli sempre o che Grillo abbia sempre ragione)

  14. Contrariamente a quanto dice la foca sopra, io Beppe Grillo lo leggo e lo critico. Non ho potuto scrivere di cosa penso dei referendum, ne parlo brevemente qui: sono ovviamente d’accordo con la Gasparri, visto che ci fa prendere un sacco di multe dalla UE, mentre Silvio ci guadagna (la foca di cui sopra pare fregarsene, prendendosela con Grillo, invece di notare che il suo beniamino gli sta camminando beatamente sopra la schiena); sono d’accordo con il finanziamento facile ai quotidiani (la stampa va aiutata, ma entro certi limiti: qui la legge prevede che per avere diritto ai finanziamenti, basta che il giornale vada in stampa -anche se poi ne vengono venduti zero – e che due parlamentari firmino per lui – questa è distorsione della concorrenza); quanto al terzo quesito, non ho problemi con l’ordine dei giornalisti in sé, quanto che per esercitare la professione occorre l’iscrizione obbligatoria all’albo. Fosse facoltativa, ben venga, ma l’obbligatorietà implica necessariamente una volontà di controllo – guarda caso, non c’è obbligo per i sindacati di iscriversi al registro delle persone giuridiche, questo perché le forze costituenti della sinistra si resero conto di cosa comportava).

    Posso anche dirti che io sono favorevole agli inceneritori (con una normativa decente) e al nucleare (anche se preferisco di gran lunga che si mettano in atto prima i progetti di Rubbia e simili sull’energia alternativa). Questo solo come esempi del fatto che io non vado appresso a Grillo come una pecora (al contrario della foca sopra, che sputa sentenza senza neanche leggermi e che segue il suo idolo ovunque vada, senza neanche preoccuparsi di verificare se gli sta ordinando di infilarsi una spada in gola), ma lo critico. Io ritengo, allo stesso modo, che abbia ragione circa il conflitto d’interessi, l’informazione controllata e la casta dei politici: anche io li ritengo un male assoluto, e in molti casi io li condannavo apertamente già molti anni prima (le prime due, per esempio, le condannavo già dal 2003, ben prima dell’avvento di Grillo).

    Detto questo, ogni voce deve essere valutata: ritenere Grillo o un santo o un diavolo è da idioti. Dire “ha sempre ragione” oppure “ha sempre torto” è da ignoranti. E questo vale anche per Berlusconi, Veltroni, i tuoi genitori, il tuo migliore amico. Nessuno è infallibile, come nessuno può sempre sbagliare. Ci dobbiamo informare, non dobbiamo avere pregiudizi, analizzare tutte le voci che ci arrivano al cervello, e accettare anche le cose giuste che ci dicono le persone che non ci piacciono, così come respingere le cose sbagliate che provengono da persone che ci piacciono.

    La voce di Grillo, però, emerge più delle altre, perché rispecchia un malessere diffuso: è indubbio, per esempio, che i politici abbiano costituito una casta, che plasma la legge a proprio uso e consumo (non voglio citare le leggi ad personam di Berlusconi perché abusate: cito la legge-bipartisan del 1998 chiamata Simeoni-Saraceni, i quali erano l’uno, deputato FI, l’altro deputato DS, i quali, per, non precisati motivi, proposero e fecero approvare una legge, che obbliga le forze dell’ordine non ad arrestare, ma solo a notificare l’ordine di esecuzione di una sentenza, così come hanno facilitato l’accesso a misure detentive alternative, mettendo così in libertà, fra gli altri, anche criminali comuni).

    Misure del genere, ovviamente, non trovano posto nel cuore degli italiani: semplicemente, in molti non sanno di queste misure scellerate (corollario → rigetto dell’informazione controllata). Grillo, invece, queste cose le mette sul piatto, e data la visibilità che ormai ha il suo blog, raggiungono un pubblico abbastanza vasto, i quali si sentono dire quel che vogliono sentirsi dire. Che poi in alcuni casi sia la verità, in altri la trascrizione del pensiero di Grillo, è un altro discorso. Per questo informarsi autonomamente è utile, in primo luogo, per rendersi conto che Grillo dice certe verità, in secondo luogo, per farci una nostra propria idea sul pensiero di Grillo, e solo allora dargli ragione o torto, con onestà intellettuale (va da sé, quindi, che è disonesto intellettualmente, oltre che da foche e da imbecilli – ritenere che Grillo dice sempre la verità o sempre la falsità, come pure ritenere che Grillo sbagli sempre o che Grillo abbia sempre ragione)

  15. Contrariamente a quanto dice la foca sopra, io Beppe Grillo lo leggo e lo critico. Non ho potuto scrivere di cosa penso dei referendum, ne parlo brevemente qui: sono ovviamente d’accordo con la Gasparri, visto che ci fa prendere un sacco di multe dalla UE, mentre Silvio ci guadagna (la foca di cui sopra pare fregarsene, prendendosela con Grillo, invece di notare che il suo beniamino gli sta camminando beatamente sopra la schiena); sono d’accordo con il finanziamento facile ai quotidiani (la stampa va aiutata, ma entro certi limiti: qui la legge prevede che per avere diritto ai finanziamenti, basta che il giornale vada in stampa -anche se poi ne vengono venduti zero – e che due parlamentari firmino per lui – questa è distorsione della concorrenza); quanto al terzo quesito, non ho problemi con l’ordine dei giornalisti in sé, quanto che per esercitare la professione occorre l’iscrizione obbligatoria all’albo. Fosse facoltativa, ben venga, ma l’obbligatorietà implica necessariamente una volontà di controllo – guarda caso, non c’è obbligo per i sindacati di iscriversi al registro delle persone giuridiche, questo perché le forze costituenti della sinistra si resero conto di cosa comportava).

    Posso anche dirti che io sono favorevole agli inceneritori (con una normativa decente) e al nucleare (anche se preferisco di gran lunga che si mettano in atto prima i progetti di Rubbia e simili sull’energia alternativa). Questo solo come esempi del fatto che io non vado appresso a Grillo come una pecora (al contrario della foca sopra, che sputa sentenza senza neanche leggermi e che segue il suo idolo ovunque vada, senza neanche preoccuparsi di verificare se gli sta ordinando di infilarsi una spada in gola), ma lo critico. Io ritengo, allo stesso modo, che abbia ragione circa il conflitto d’interessi, l’informazione controllata e la casta dei politici: anche io li ritengo un male assoluto, e in molti casi io li condannavo apertamente già molti anni prima (le prime due, per esempio, le condannavo già dal 2003, ben prima dell’avvento di Grillo).

    Detto questo, ogni voce deve essere valutata: ritenere Grillo o un santo o un diavolo è da idioti. Dire “ha sempre ragione” oppure “ha sempre torto” è da ignoranti. E questo vale anche per Berlusconi, Veltroni, i tuoi genitori, il tuo migliore amico. Nessuno è infallibile, come nessuno può sempre sbagliare. Ci dobbiamo informare, non dobbiamo avere pregiudizi, analizzare tutte le voci che ci arrivano al cervello, e accettare anche le cose giuste che ci dicono le persone che non ci piacciono, così come respingere le cose sbagliate che provengono da persone che ci piacciono.

    La voce di Grillo, però, emerge più delle altre, perché rispecchia un malessere diffuso: è indubbio, per esempio, che i politici abbiano costituito una casta, che plasma la legge a proprio uso e consumo (non voglio citare le leggi ad personam di Berlusconi perché abusate: cito la legge-bipartisan del 1998 chiamata Simeoni-Saraceni, i quali erano l’uno, deputato FI, l’altro deputato DS, i quali, per, non precisati motivi, proposero e fecero approvare una legge, che obbliga le forze dell’ordine non ad arrestare, ma solo a notificare l’ordine di esecuzione di una sentenza, così come hanno facilitato l’accesso a misure detentive alternative, mettendo così in libertà, fra gli altri, anche criminali comuni).

    Misure del genere, ovviamente, non trovano posto nel cuore degli italiani: semplicemente, in molti non sanno di queste misure scellerate (corollario → rigetto dell’informazione controllata). Grillo, invece, queste cose le mette sul piatto, e data la visibilità che ormai ha il suo blog, raggiungono un pubblico abbastanza vasto, i quali si sentono dire quel che vogliono sentirsi dire. Che poi in alcuni casi sia la verità, in altri la trascrizione del pensiero di Grillo, è un altro discorso. Per questo informarsi autonomamente è utile, in primo luogo, per rendersi conto che Grillo dice certe verità, in secondo luogo, per farci una nostra propria idea sul pensiero di Grillo, e solo allora dargli ragione o torto, con onestà intellettuale (va da sé, quindi, che è disonesto intellettualmente, oltre che da foche e da imbecilli – ritenere che Grillo dice sempre la verità o sempre la falsità, come pure ritenere che Grillo sbagli sempre o che Grillo abbia sempre ragione)

  16. woah Tooby, praticamente mi hai citato nel tuo blog.

    Allora penso che t’interesserà sapere un’altra notizia *clamorosa* passata sottotraccia, sempre dalla stessa fonte. Questa: http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=74989

    Non è che vorrei beccarmi del NNPOV -non potrei resistere nel produrmi in aggettivi ‘sconvenienti’- per cui non l’ho scritta su wikinotizie. Però la tentazione è ancora forte (se riesci a passare più imparziale di me.. non sarebbe una cattiva idea). E ci crederesti? Si fatica a trovarla anche coi motori di ricerca, su Repubblica, ovunque tranne che su qualche giornalaccio con la memoria storica sinistrozza. Come diceva Greggio ‘apparizioni, sparizioni’.

    Ps. non censurare Stefmec. Lascia che gli argomenti emergano da soli.

  17. woah Tooby, praticamente mi hai citato nel tuo blog.

    Allora penso che t’interesserà sapere un’altra notizia *clamorosa* passata sottotraccia, sempre dalla stessa fonte. Questa: http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=74989

    Non è che vorrei beccarmi del NNPOV -non potrei resistere nel produrmi in aggettivi ‘sconvenienti’- per cui non l’ho scritta su wikinotizie. Però la tentazione è ancora forte (se riesci a passare più imparziale di me.. non sarebbe una cattiva idea). E ci crederesti? Si fatica a trovarla anche coi motori di ricerca, su Repubblica, ovunque tranne che su qualche giornalaccio con la memoria storica sinistrozza. Come diceva Greggio ‘apparizioni, sparizioni’.

    Ps. non censurare Stefmec. Lascia che gli argomenti emergano da soli.

  18. woah Tooby, praticamente mi hai citato nel tuo blog.

    Allora penso che t’interesserà sapere un’altra notizia *clamorosa* passata sottotraccia, sempre dalla stessa fonte. Questa: http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=74989

    Non è che vorrei beccarmi del NNPOV -non potrei resistere nel produrmi in aggettivi ‘sconvenienti’- per cui non l’ho scritta su wikinotizie. Però la tentazione è ancora forte (se riesci a passare più imparziale di me.. non sarebbe una cattiva idea). E ci crederesti? Si fatica a trovarla anche coi motori di ricerca, su Repubblica, ovunque tranne che su qualche giornalaccio con la memoria storica sinistrozza. Come diceva Greggio ‘apparizioni, sparizioni’.

    Ps. non censurare Stefmec. Lascia che gli argomenti emergano da soli.

  19. Vedo che hai già provveduto da solo: comunque il problema non è scrivere un articolo NNPOV, ma il permettere che esistano persone che abbiano un POV diverso dal tuo. Certamente è sbagliato, come fece StefMec, limitarsi ad apporre un avviso di NNPOV senza fare nulla, ma in ogni caso mi sembra opportuno lasciare che altri possano modificare l’articolo e discuterne.

    Io non posso fare molto perché in questi giorni sono molto occupato.

    In ogni caso, ampliando il discorso, mi rendo conto sempre più che i giornali diffondono solo le notizie comode o valide per screditare l’avversario. Come l’Unità attacca i fascisti e gli xenofobi, la Padania attacca gli stranieri, mentre il Giornale i comunisti. Mi pare poi incredibile verificare che certi siti manipolano l’informazione in modo assurdo: Grillo ha citato la Repubblica e l’Unità, affermando che mentre per il primo maggio 2007 Piaza San Carlo conteneva centomila persone, per il V2-Day potevano essercene al massimo quarantamila, perché quella è la capienza massima. Purtroppo non ci si può fidare di nessuno.

    Tranne che di noi stessi, ovvio.

  20. Vedo che hai già provveduto da solo: comunque il problema non è scrivere un articolo NNPOV, ma il permettere che esistano persone che abbiano un POV diverso dal tuo. Certamente è sbagliato, come fece StefMec, limitarsi ad apporre un avviso di NNPOV senza fare nulla, ma in ogni caso mi sembra opportuno lasciare che altri possano modificare l’articolo e discuterne.

    Io non posso fare molto perché in questi giorni sono molto occupato.

    In ogni caso, ampliando il discorso, mi rendo conto sempre più che i giornali diffondono solo le notizie comode o valide per screditare l’avversario. Come l’Unità attacca i fascisti e gli xenofobi, la Padania attacca gli stranieri, mentre il Giornale i comunisti. Mi pare poi incredibile verificare che certi siti manipolano l’informazione in modo assurdo: Grillo ha citato la Repubblica e l’Unità, affermando che mentre per il primo maggio 2007 Piaza San Carlo conteneva centomila persone, per il V2-Day potevano essercene al massimo quarantamila, perché quella è la capienza massima. Purtroppo non ci si può fidare di nessuno.

    Tranne che di noi stessi, ovvio.

  21. Vedo che hai già provveduto da solo: comunque il problema non è scrivere un articolo NNPOV, ma il permettere che esistano persone che abbiano un POV diverso dal tuo. Certamente è sbagliato, come fece StefMec, limitarsi ad apporre un avviso di NNPOV senza fare nulla, ma in ogni caso mi sembra opportuno lasciare che altri possano modificare l’articolo e discuterne.

    Io non posso fare molto perché in questi giorni sono molto occupato.

    In ogni caso, ampliando il discorso, mi rendo conto sempre più che i giornali diffondono solo le notizie comode o valide per screditare l’avversario. Come l’Unità attacca i fascisti e gli xenofobi, la Padania attacca gli stranieri, mentre il Giornale i comunisti. Mi pare poi incredibile verificare che certi siti manipolano l’informazione in modo assurdo: Grillo ha citato la Repubblica e l’Unità, affermando che mentre per il primo maggio 2007 Piaza San Carlo conteneva centomila persone, per il V2-Day potevano essercene al massimo quarantamila, perché quella è la capienza massima. Purtroppo non ci si può fidare di nessuno.

    Tranne che di noi stessi, ovvio.

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