Campanelli d’allarme: la strana giornata sui mercati azionari

Mentre Phastidio si occupa dell’obbligazionario, sottolineando che il differenziale con il Bund continua a rimanere alto per i Paesi PIIGS (una delle I è l’Italia), il che significa che il mercato non si fida dell’Italia (almeno quanto non si fida di altri Paesi in dissesto finanziario o quasi), io, che mi occupo dell’azionario, faccio notare che l’indice italiano FTSE MIB ancora ha difficoltà a superare i massimi di agosto 2010, mentre vari altri indici (non PIIGS) in questi giorni sono volati ai massimi da due anni a questa parte.

A spanne, e solo per rimanere nel 2010, risulta che il Dow Jones Industrial di New York ha guadagnato il 10%, il DAX tedesco il 13%, mentre il FTSE MIB ha perso il 7%.

Do un’occhiata sul plasmoide Stockquote e mi ritrovo, per la giornata odierna, tedeschi, inglesi e americani che guadagnano intorno allo 0,25%, e Parigi invariata. Milano crolla dell’1,41%, facendo compagnia all’IBEX spagnolo (la S di PIIGS), in rosso per -1,65%. Di solito gli indici si muovono insieme, i colori che vedo su Stockquote sono sempre uguali fra gli europei, o comunque la differenza fra loro è molto bassa: invece stavolta non è così, e la cosa è non poco preoccupante. Sui mercati, infatti, c’è gente che ne capisce, e che è pagata per capirci: mentire o semplicemente non saper leggere le statistiche economiche serve solo a sviare l’attenzione, ma va ricordato che prima o poi la dura realtà calerà la sua falce sulle nostre teste, che Safiria Lecc(h)ese lo voglia o meno. E ancor più preoccupante che il quotidiano economico più importante (a parole) del Paese, il Sole 24 Ore, ha il coraggio di assecondare simili cazzate: scrive che la corsa della CIG si è interrotta rispetto a settembre, ma il raffronto su base mensile è fuffa al 100%, perché non considera la stagionalità. Il confronto va fatto con ottobre 2009, perché rispetto ad allora le ore CIG sono aumentate di quasi 4 milioni, altro che siamo usciti dalla crisi. La corsa della CIG è tutt’altro che finita, e i disoccupati, soprattutto quelli non considerati dalle statistiche continuano ad aumentare. Un mese fa già vaticinavo qualcosa.

Il problema, comunque, non è che le cose vadano male: è che chi ci governa è convinto che le cose vadano bene (a loro le cose vanno sicuramente bene fra cricche, inciuci, P3 e bunga bunga), e che pertanto non fa ciò che dovrebbe fare (e che probabilmente è incapace di fare). (( L’opposizione, invece, sa che le cose vanno male, ma comunque non sa che pesci pigliare. ))

Photo credits | Yahoo! Finance

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