Facciamocene una ragione

C’è questa applicazione per iPhone che «rinnova i peggiori stereotipi sul nostro Paese», cioè l’Italia. E quali sono questi stereotipi? La pizza, gli scooter e la mafia. La Brambilla, che non ha di meglio da fare evidentemente, ha chiesto i danni alla Apple, che è responsabile quanto il cane del mio vicino lo è del fatto che oggi faccia freddo.

Cerco di rimanere serio.

Non ho problemi con la pizza, anzi credo che gli stranieri dovrebbero ringraziarci ogni giorno per questa e molte altre invenzioni (dovremmo farlo anche noi verso noi stessi, ma questa è un’altra storia). Passino gli scooter.

Sulla mafia. Dite: avete presente che noi abbiamo avuto (o abbiamo e basta) un perno della politica italiana di cui sono stati riconosciuti i rapporti con la mafia almeno fino al 1980 e che fino all’alto giorno si permetteva di infangare la memoria di un galantuomo la cui unica colpa era quella di voler fare il suo dovere di servitore dello Stato andando a rovistare nelle carte dell’amichetto mafioso di quel perno di cui sopra (Andreotti, per chi non l’avesse capito)? Avete presente dopo il 1980, quando abbiamo avuto come re della scena politica un certo Alì Bettino Craxi insieme ai suoi 40mila ladroni che non saranno mafiosi, ma sempre cancro sono (ancora oggi)? Avete presente un certo presidente del Consiglio attuale, tal Berlusconi Silvio, che si è tenuto in casa un mafioso come se fosse niente? Avete presente che abbiamo in Parlamento mafiosi (o amici di mafiosi) condannati in vari gradi di giudizio che rimangono a decidere il nostro destino come se non avessero ricevuto altro che una multa per divieto di sosta? Avete presente che c’è in Parlamento una schiera di persone che se non è mafiosa poco ci manca (a destra e a sinistra)? Devo continuare?

Quindi no, non è uno stereotipo, ma la dura realtà. Siamo mafiosi. Ogni Stato, ogni organizzazione ha il governo che si merita. Noi, da decenni, continuiamo ad avere mafiosi, criminali vari o comunque incapaci al potere, e li abbiamo perché continuiamo a mandarceli. E questi signori, per incapacità o per volontà, non riescono a sradicare quel cancro che è la mafia (né a fare cose più semplici, sia chiaro).

E noi ci preoccupiamo dei danni che può fare all’immagine del Paese un’applicazione per iPhone? Scherziamo?

Facciamocene una ragione e ripartiamo. Combattiamo la mafia, i corrotti e i criminali, chiedendo senza transigere pulizia ad ogni livello (e per pulizia intendo neanche un’ombra (( Una condanna in primo grado (al massimo) e vai a casa, poi ritorni da innocente, se tale sarai riconosciuto dopo gli altri gradi di giudizio. )) ).

È così che si difende l’immagine di un Paese.

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