Già, dimenticavo quelli lasciati in mezzo alla strada

Nel post del primo agosto parlavo di metodi innovativi per suicidare il Paese. C’è un aspetto che va esplicitato, e cioè che in caso di elezioni anticipate facciamo la fine della Grecia.

Il motivo è semplice ed è spiegato in quest’altro vecchio post: la speculazione attacca i Paesi più deboli e non c’è Paese più debole di uno che soffre di una cronica crisi di debito assieme all’instabilità politica, alla mancanza di qualcuno che tenga il timone nella burrasca (l’etimologia di governare rimanda, appunto, all’atto di tenere il timone, in greco).

Quindi se cade Berlusconi e non si forma un governo tecnico c’è il rischio concreto di anticipare il fatto che l’Italia faccia la fine della Grecia. I casi peggiori sono due:

  1. Berlusconi rimane in sella, e la fine greca la faremo fra qualche anno, magari con effetti limitati se c’è almeno un po’ di ripresa nel frattempo (perché dico che la crisi arriva comunque? Perché non pochi analisti stanno dubitando sulla veridicità e sulla coerenza dei nostri conti pubblici, ma questa è un’altra storia);
  2. Berlusconi cade e si va ad elezioni anticipate, e allora passeremo un Natale di mer*a perché rimaniamo con un’anatra zoppa al governo, con limitati margini di manovra.

La terza opzione (il meno male) è quella di un governo di transizione che tenga le redini del Paese e che quindi mandi un messaggio ai mercati: il governo italiano funziona, per cui se provate ad attaccarci fate la fine del leopardo.

Quindi chi chiede, minaccia o vuole elezioni anticipate, si dimostra essere una persona più assetata di potere che animata da vere e responsabili intenzioni di salvare il Paese. E questo accomuna Berlusconi, e, purtroppo, Di Pietro e Vendola.

Chi parla di elezioni anticipate, dunque, tenga di conto che sta giocando sulla pelle di milioni di persone che fanno parte delle categorie più deboli della popolazione (e mi rivolgo a Di Pietro e Vendola, ché a Berlusconi non frega granché, visto che sulla pelle dei deboli si struscia le scarpe da decenni).

Io non sono uno di quelli che vede qualche lato positivo dell’inciucio, ma la situazione attuale richiede posizioni che normalmente rifiuterei. Occorre tenere ferma la barra e il casino galattico che Berlusconi farebbe in campagna elettorale non è proprio ciò di cui abbiamo bisogno.

Se poi ci aggiungiamo che in caso di elezioni anticipate Berlusconi vince e ci condanniamo ad altri vent’anni di agonia, abbiamo una ragione in più per essere responsabili. Alla fin fine, andare ad elezioni anticipate significa essere condannati al peggio in ogni caso.

(E, o mio dio, sono d’accordo con D’Alema, Grillo e Scalfari,  oggi nevica).

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2 Comments

  1. Penso che tu faccia parecchia confunsione. Tu compari Di Pietro a Vendola? Ma guarda che Vendola è stato rieletto da poco come governatore della Puglia, e QUELLO dovrebbe fare. Di Pietro è interessato a mandare a casa Berlusca perché 1- è quello il suo lavoro (opposizione, non 'diversamente concordi'), 2-tanto una nuova legge elettorale non la faranno mai o se la faranno, la faranno con il trucco. Non ci sono vie facili, cerca di non prendere quella sbagliata per fare di tutta un'erba un fascio.
    Cmq se vuoi un bel governo Fini-Casini-Rutelli-D'Alema, fai pure, o magari un Tremorti-Montezemolo-Marchionne, sai che aria nuova che tirerebbe. L'errore è stato, quando vinse Prrodi, di non fare la riforma elettorale cancellando la porcata, ma non l'hanno fatto. Ora è tardi per prendersela con Di Pietro che vuole le elezioni anticipate: con il Parlamento che abbiamo, l'unica cosa sarebbe usare la pula più o meno come fecero alla Diaz. Il problema è che l'Italia dovrebbe essere commissariata in toto, invece si costruiscono quartieri su scorie tossiche e la Moratti non vede il problema, hai presente? Siamo in un campo di fave e come ci si muove te ne ritrovi una nel cul.. non c'é niente da fare. Oggi abbiamo perso una grande occasione di mandare a casa i pitreisti, in attesa del tuo governo tecnico si vedranno presto i risultati di tale successo. Questo, beninteso, senza negare che una crisi di governo nuocerebbe all'italietta. Ma così ci strozziamo solo un pò per volta, sai che soddisfazione. E' come se ti chiedessero se preferisci l'impiccagione o lo squartamento.

  2. >Tu compari Di Pietro a Vendola?

    Solo per il fatto che entrambi chiedano elezioni subito.

    > Di Pietro è interessato a mandare a casa Berlusca perché 1- è quello il suo lavoro (opposizione, non 'diversamente concordi'), 2-tanto una nuova legge elettorale non la faranno mai o se la faranno, la faranno con il trucco

    Sì, è il suo lavoro, ma, caro mio, non mi stancherò mai di ripeterlo, se si vota domani, con questa legge elettorale, inauguriamo un nuovo ventennio. Il Porcellum è la legge Acerbo cent'anni dopo. E la nuova legge elettorale col trucco non sarà nient'altro che il proporzionale con soglie di sbarramento e preferenze, alla tedesca, che significa uccidere il bipolarismo, ma è sempre meglio che il ritorno al duce. E questa è l'unica legge che può mettere d'accordo tutti i partiti, Lega compresa. Leggevo su L'Unità, oggi, che Berlusconi in caso di elezioni vuole cambiare quasi tutti i suoi parlamentari e sostituirli con cani ancora più cani. Seriamente, è questo quello che volete? Un Parlamento di cani agli ordini del duce? Davvero, volete fare questo gioco d'azzardo “forse vinciamo” con tutti i sondaggi contro e togliere di mezzo la minoranza finiana che, visto quello che è successo ieri, è l'unica cosa che ci argina dal ritorno dell'olio di ricino? Ma dico, state scherzando o cosa? Ripeto ancora: tu davvero credi che, con tutti i sondaggi che ci vedono in minoranza relativa (fatta salva un'improbabile alleanza da comunisti e post-fascisti che altro non è che il ritorno dell'Unione peggiorato all'ennesima potenza), con Berlusconi cosciente di essere spalle al muro e pronto a pagare tutte le multe di questo mondo pur di essere su tutti i canali del pianeta 24 ore al giorno a rincoglionire ancora di più gli italiani, tu davvero pensi che andare ad elezioni adesso, senza una piattaforma, senza uno straccio di candidato legittimato in qualche modo, sia una cosa minimamente sensata?

    Al momento l'obiettivo primario è passare alla seconda repubblica, che questa è solo una prima e mezzo. Significa far fuori Berlusconi, uscire dal berlusconismo. Questo significa condannarci ad un'agonia di altri cinque anni mentre il sistema ritrova un assetto e la società civile si riorganizza, probabilmente, ma credo che siano preferibili ai dieci (minimo) di pura tragedia e terrore che ci toccherebbero se Berlusconi vincesse, ancora, con questa legge elettorale fascista, senza Casini e senza Fini. Stavolta sarebbe lui solo al comando (e lui e Bossi si terrebbero le palle a vicenda).

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