Squalifiche: il Formigone e il bosco di Gioia

Avvicinandosi le elezioni regionali, aumenta anche lo spam elettorale. Ho ricevuto una lettera da parte di un consigliere di maggioranza (PdL) alla Regione Lombardia, il quale vuole informarmi di ciò che ha fatto in Regione da quando è stato eletto nel 2005.

Ce ne sarebbero di cose da dire a proposito di questa (sgrammaticata) lettera, ma per mancanza di tempo mi limito a sottolinearne solo una.

La prima di tali iniziative è:

l’aumento della superficie verde con più di un milione di metri quadrati di parchi regionali

Magari è pure vero, figuriamoci. Nel 2006, però, la Regione Lombardia stabilì di radere al suolo il bosco di Gioia, un’area verde di diecimila metri quadrati nel centro di Milano, per fare posto al Formigone, il grattacielo che sarà la nuova sede della Lombardia (e che farà felice il governatore, visto che rimarrà lì a imperitura memoria del suo ventennale – e fallimentare – dominio sulla Regione).

La città ha un disperato bisogno di verde, ed eliminare il poco che c’è per soddisfare le manie di grandezza di Formigoni mi pare criminale, e l’eventuale aumento della superficie verde da qualche altra parte nella Regione non compensa certo questo scempio.

Per carità, non ho nulla contro i grattacieli, né sono un fondamentalista dell’ambiente, ma c’è modo e modo: anche la Regione Piemonte (all’epoca di centrodestra) decise di costruire un proprio grattacielo, e la nuova giunta di centrosinistra, cambiando in parte il progetto originario, stabilì di erigerlo in un’area dismessa, al fine di riqualificarla.

Ciò che invece ha fatto la Lombardia, invece, mi pare squalificante (oltre che stupido). E per questo tremo all’idea di ulteriori cinque anni di Formigoni, soprattutto ricordando che l’Expo 2015 rappresenterà un’occasione d’oro per i predoni del cemento che stanno (a mio avviso, volutamente) ritardando i lavori al fine di strappare una dichiarazione d’urgenza da parte del governo nazionale per costruire senza vincoli. La motivazione sarà la solita: “per fare più in fretta”.

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