OscuRAImento

Ospito volentieri un bell’articolo di valepert che ricostruisce la questione dei programmi che la RAI ha deciso di oscurare su SKY, impedendo in sostanza la visione a molti utenti (in special modo quelli che hanno subito lo switch off e non sono ancora raggiunti dal digitale terrestre), nonostante il contratto di servizio obblighi la RAI a trasmettere in chiaro su tutte le piattaforme.

Prendo spunto da un post di Gilioli, che fa notare che la RAI tra agosto e settembre ha impedito agli utenti SKY o privi di digitale terrestre (nelle regioni in cui il passaggio è stato obbligatorio) di vedere alcuni programmi (o frammenti di trasmissioni), la cui lista è disponibile in queste pagine.

Personalmente mi hanno colpito alcuni dei nomi elencati: si va da una serie di episodi (repliche) de La signora in giallo a numerosi eventi sportivi (si riconoscono le amichevoli Juventus – Villarreal e Italia – Svizzera, oltre che la sfida Lazio – Inter per la Supercoppa).

Su RaiDue invece “strage” di minuti rubati a telefilm e programmi per bambini: nella prima categoria finiscono serie tv come Alias, Numb3rs, Criminal Minds e Life on Mars. Negli elenchi appare anche Fuori orario, oltre che i telegiornali delle tre reti.

Ovviamente oscurate anche le gare di Formula Uno: dal Gran Premio d’Europa a quello del Giappone, incluso quello italiano. Meno male che in Lombardia il passaggio alla “nuova” tecnologia avverrà solamente nel 2010!

Non ho idea di che politica vogliano adottare in Rai, facendo sparire dai televisori “altrui” fino a due ore di trasmissione (come nel caso del GP del Singapore) o, stranamente, pochi secondi del Tg1 o del Tg3. Tuttavia se caliamo queste scelte in un ambito più ampio, possiamo intravedere in queste decisioni una chiara linea tesa a colpire gli utenti di tecnologie concorrenti (privandoli, ad esempio, di 43 minuti di partita o 10 minuti di telegiornale). Non si può dimenticare che (il figlio del)l’attuale presidente del Consiglio italiano possiede una delle tre attuali piattaforme televisive più importanti del paese, ovvero Mediaset Premium (le altre due sono “Tivù” e SKY). Inoltre il gruppo Mediaset possiede anche canali televisivi disponibili sulle altre piattaforme (come Iris e Mediaset Plus).

Questa situazione di conflitto d’interessi, ignorata per anni dalla “cosiddetta” sinistra, ha raggiunto livelli incredibili e tali movimenti in Viale Mazzini sono da interpretare come un serio tentativo di monopolizzare (ancora di più) il panorama televisivo italiano, mentre dall’altro lato il governo non investe sulla banda larga che, in casi del genere, permette di “scoprire gli altarini” riguardo l’attuale condizione italiana. Rischiamo seriamente di trovarci nei prossimi anni in assenza di una televisione parziale, una cosa molto grave visto che in Italia circa il 70% degli elettori utilizza questo canale per farsi un’idea politica (dati CENSIS, ripresi anche da Panorama).

In conclusione, la democrazia che passa attraverso telecomando, non è vera democrazia…

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11 Comments

  1. Uhmmm! tempo fà leggevo di un comemento o articolo, dove si parlava di un reale interesse del berlusca nazionale, di eliminare la concorrente più agguerrita di mediaset, cioè rai, facendone programmazione schifosa o comunque pessima, in modo da creare un'opinione di malcontento verso la rai, con la scusa del canone pagato per vedersi un servizio pessimo.
    Purtroppo non trovo l'articolo o commento, però un'idea di questo tipo, in questo caso ci stà tutta.

    1. @Massimiliano: privatizzare la RAI sarebbe un disastro, poiché si rischia di trasformarla in qualcosa simile alla coppia Telecom/MTV, teoricamente indipendente, ma che sta quieta in un angolo, trasmettendo su più piattaforme ma sempre con un target molto ristretto di telespettatori.

      @simone: la famiglia Berlusconi è da tempo interessata ai ruoli chiave della Rai. ricordiamo tutti, ad esempio, il caso Saccà…

      personalmente a me manca la vecchia tv pubblica a 360° gradi che trasmette tutti i tipi di programmi, senza propinare sempre le stesse robe trite e ritrite (miliardi di varietà, tonnellate di programmi con televoto, parecchie serie tv comprate dagli States). dove è finito l’ingegno degli autori che lavorano in Rai?

    2. @Massimiliano: privatizzare la RAI sarebbe un disastro, poiché si rischia di trasformarla in qualcosa simile alla coppia Telecom/MTV, teoricamente indipendente, ma che sta quieta in un angolo, trasmettendo su più piattaforme ma sempre con un target molto ristretto di telespettatori.

      @simone: la famiglia Berlusconi è da tempo interessata ai ruoli chiave della Rai. ricordiamo tutti, ad esempio, il caso Saccà…

      personalmente a me manca la vecchia tv pubblica a 360° gradi che trasmette tutti i tipi di programmi, senza propinare sempre le stesse robe trite e ritrite (miliardi di varietà, tonnellate di programmi con televoto, parecchie serie tv comprate dagli States). dove è finito l’ingegno degli autori che lavorano in Rai?

  2. Perché la RAI non è un disastro di per sé? È nata male ed è cresciuta peggio. È sempre stata ad uso e consumo della politica: è un fatto strutturale, è progettata per questo.

    Probabilmente privatizzarla non basta, può essere che vada impedita l'esistenza di “aggregati” come Mediaset se si vuole ottenere un buon sistema RTV. Poi saranno gli utenti a scegliere.

    Per carità, anche a me piacerebbe l'idea di una TV pubblica sulla linea della BBC… ma resterà un wishful thinking fino al momento in cui ci sarà una classe politica che rinunci a mangiarci sopra.

    Non sono abbastanza ottimista per guardare oggi a ciò che la RAI potrebbe essere. Guardo a ciò che è: un apparato costoso e nocivo allo stesso tempo, costruito per essere tale. Penso che liberarsene possa essere un passo avanti… chissà, magari un giorno i tempi saranno abbastanza maturi perché torni ad esistere.

  3. Ma possibile che non si capisce una cosa così elementare? Non bisogna 'privatizzare' la RAI; Bisogna DE-PARTITIZZARLA. Sono i giochetti dei politicanti che l'hanno sfasciata. Questo non c'azzecca niente con la privatizzazione. Un'altra Telecom? un'altra Mediaset? No grazie. La Rai va ripresa per quello che vale, ma non c'é nessuna ragione di privatizzarla con il rischio di trasformarla persino in peggio. Il disastro c'é, ma c'é per colpa dei politici. Dove i programmi restano meno influenzati dalla politica è tutt'altra musica.

    Sennò privatizziamo la RAI e poi ci ritroviamo come i fiorentini e gli aretini con l'acqua ex-comunale, dove stanno succedendo cose turche con le società che fanno profitti e non danno servizi (e ad Aprilia e in tanti altri posti è lo stesso). Qui da noi, ogni volta che qualcosa di pubblico non funziona subito i 'soloni' (grosse 'sole) a dire 'privatizziamo', ma in realtà non ci sono casi in cui in Italia la privatizzazione abbia fatto davvero un favore alla comunità, sopratutto quando si tratta di assicurare servizi essenziali che spesso non sono vantaggiosi per il 'libero mercato'.

    E per dire quanto siamo 'liberi' noaltri, basta citare questa notizia.

    http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edico

    Tadaaa: 'I multiplex Warner Village diventano Benetton/Mediaset'. Un altro colpo a segno del Cavaliere..

  4. Privatizzare la RAI porterebbe, probabilmente, a un nuovo caso Telecom, come hai detto tu. La strada, però, non è semplice. Voglio parlarne in estrema sintesi: per departitizzare la RAI occorre snellirla (per dare meno ciccia alla politica, per aumentare la possibilità che si scannino a vicenda e che giungano al compromesso di affidarla a terzi) e consegnarla quindi a professionisti. Per farlo, occorre porre un tetto alla raccolta pubblicitaria per i poli televisivi, per i gruppi editoriali e, se possibile, per tipo di media. Conseguenza: se riesci a raccogliere con la pubblicità quanto basta per mantenere tutte le reti bene così, altrimenti vendi (sarebbe una tragedia per Berlusconi, quindi una cosa del genere, fin quando c'è lui in giro, non si potrà mai fare). Ovviamente occorre mettere un tetto anche al canone: ben venga l'introduzione nella bolletta elettrica, ma visto che si paga tutti logica conseguenza è che il canone venga dimezzato o addirittura ridotto a un terzo (bisognerebbe fare un calcolo fra la raccolta oggi e la raccolta che verrebbe fuori).

    La RAI, a questo punto, potrebbe offrire, diciamo, otto canali (sul digitale), che potrebbero essere facilmente organizzati per aree tematiche e per fasce d'età (un canale d'informazione, uno per l'intrattenimento, uno per i programmi importati, uno con varietà e reality, eccetera). Dei professionisti potrebbero farlo in quattro e quattr'otto.

    Riformare la RAI è molto semplice, visto che peggio di com'è adesso difficilmente si può fare. Serve solo la volontà politica. Quindi fin quando c'è mr. Conflitto D'Interessi, scordiamocelo.

  5. Oh, finalmente un sistema di postaggio efficiente..

    Difficilmente Berlusconi farà quello che Fidel Confalonieri una settimana fa, definì una follia: abolire il canone sarà possibile solo se prima distruggono la Rai. A pensarci bene, più che ad un'altra Telecom credo si arriverebbe ad un altra Alitalia. Nel frattempo in tv si parla d'altro, persino della 'ripresa economica', che sicuramente i dipendenti Eutelia avranno modo di approvare (lol).

    Il problema è sempre quello: se non hai le persone giuste, e non ci sono (vedi Bersanetor) non c'é verso di far funzionare qualcosa. Spero che Luttazzi abbia ragione, entro marzo Berlusconi fuori dalle balle. Ora che anche gli sbirri gli protestano contro, da chi si farà difendere, dalla mafia e dalla lega? O magari dalle guardie svizzere. L'editoriale di oggi di M.T. è inquietante, staremo a vedere ma qui la situazione s'incasina notevolmente.

    Report ha fatto la scelta (timidamente abbracciata da Iacona, ma con un ospite per volta) di non ospitare nessuno in programma, e per questo evidentemente da fastidio. A.0 rischia sempre di più di scivolare verso Ballarò e Ballarò verso Porta a porta, quando ci sono i politic(ant)i in studio si 'ingrossano' come il popcorn; tranne le persone per bene, infatti a De magistris lo prenderei a schiaffi per essersi fatto zittire da Bocchino (quello che dovrebbe essere in galera assieme a Lusetti) che lo ha accusato di usare 'metodi polizieschi' (magari, se a Bocchino gli faceva quello che hanno fatto a Cucchi..), senza vis polemica il csx, impegnato a fare la parte dell'educanda, non vincerà mai.

    La Rai è grossomodo gestita più o meno come l'Alitalia: se Mediaset stesse fallendo, modello Airone, sono sicuro che troverebbero modo di privatizzare la Rai e di (s)venderla alla concorrenza (cioé a mediaset), addebitando agli italiani il conto. Temo che ci vorrebbe il lanciafiamme per stanare da lì tutti i farabutti che vi sono stati mandati ultimamente. Il problema aggiuntivo è anche questo, ai tempi del fascismo c'erano persone non democratiche ma almeno capaci di fare qualcosa; attualmente abbiamo solo lacché e puttane, che sarebbero la nuova classe dirigente italiana (ah). A questo punto un'idea ce l'avrei: Anna la Rosa presidente della Repubblica, tanto peggio, tanto meglio..

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