Questo Paese ha bisogno di studiare economia

Leggo su Il Giornale che il conto di Win For Life è in pareggio, ovvero le somme da pagare per questo gioco equivalgono le somme incassate giocando le schedine. È vero? Ovviamente no.

Chi vince a Win For Life vince circa un milione di euro spalmati in vent’anni (quattromila euro al mese). Finora i vincitori sono 69, per un totale di 69 milioni di euro, circa la metà delle vincite complessive.

Questi soldi sono usciti? No, questi soldi usciranno dalle casse della Sisal 4000 euro alla volta. Nel frattempo immagino staranno in un conto corrente bancario e frutteranno interessi.

La Sisal, al contrario di quanto dicono al Giornale, non ha sbagliato a fare i suoi conti. Chi sbaglia, invece, sono i vincitori: il premio, infatti, va scontato (non ho trovato sul regolamento del gioco alcun riferimento ad aggiustamenti collegati all’inflazione), e man mano che si va avanti nel tempo, il valore di quei quattromila euro cala, e di molto. Ad esempio, quattromila euro fra vent’anni potrebbero equivalere anche a duemila euro di oggi (e nel calcolo sono stato anche piuttosto ottimista).

Per Sisal, invece, il valore di quel milione di euro stanziato per ogni vincitore resterà plausibilmente uguale nell’arco dei vent’anni, poiché grazie ad adeguati investimenti (buoni del tesoro indicizzati all’inflazione, ad esempio) quel milione di euro cresce, e gli interessi finiscono tutti nelle sue tasche.

In sintesi, si può pensare a Win For Life come un prestito: i giocatori prestano denaro a Sisal che li restituirà a tasso zero solo a pochi fortunati nell’arco di ben vent’anni. Un ottimo affare. Per Sisal.

Un pessimo articolo per quelli de Il Giornale, segno che questo Paese ha bisogno di un po’ di alfabetizzazione economica (sarà per questo che gli italiani abboccano alle promesse più false?).

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5 Comments

  1. Basterebbe un po' di aritmetica. La conoscenza delle 4 operazioni basterebbe in abbondanza per evitare di prenedere fischi per fiaschi 😉

  2. Basterebbe un po' di aritmetica. La conoscenza delle 4 operazioni basterebbe in abbondanza per evitare di prenedere fischi per fiaschi 😉

  3. L'aritmetica ti spiega il come, ma non il perché. Per attualizzare una somma ti basta una somma, una potenza e una divisione, puoi anche saperlo fare, ma devi pure conoscere che utilità te ne viene fuori, altrimenti non lo farai mai. 😛

  4. Basterebbe un po' di alfabetizzazione matematica e qualche oretta per prendere un po' di confidenza con VAN, PI e TIR. Certo non saranno panacee (stante che quando investi è difficile prevedere i flussi di cassa o stimarne un valore atteso) ma sarebbe già qualcosa.

    Ma finché la maggior parte delle persone (magari anche alfabetizzate dal punto di vista della lingua e/o letterario) dell'alfabetizzazione matematica se ne frega direi che è una battaglia persa in partenza. Lasciamoli alla loro ignoranza…

    Il problema è che l'economia dovrebbero studiarla anche i politici che fanno politica economica… verifichiamo con un GT a caso?

  5. Va detto che GT non è laureato in economia, bensì in diritto tributario. Quanto agli altri politici, se ne studiassero un po' insieme alla matematica, forse sarebbero meno boccaloni anche loro.

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